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Coronavirus, i dubbi dell'Ema sul vaccino AstraZeneca: "Tanti aspetti da chiarire"

Sperimentazione del vaccino anti-Covid Oxford- Astrazeneca

«Sul vaccino AstraZeneca lavoriamo giorno e notte. Ci sono aspetti da chiarire». Lo dice alla Stampa Armando Genazzani, membro dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco: «Nessuno di noi è in vacanza, abbiamo anticipato i tempi il più possibile ma per approvare un vaccino durante una pandemia bisogna avere ogni certezza e in questo momento sul farmaco di AstraZeneca stiamo ancora lavorando».

«Il dossier di AstraZeneca è arrivato dopo quelli di Pfizer, che abbiamo autorizzato anticipando di una settimana la valutazione, e di Moderna su cui siamo impegnati in modo intenso. L’ultimo pacchetto di dati - prosegue Genazzani - ci è stato sottomesso dall’azienda il 21 dicembre, è richiesto un tempo tecnico per leggere le carte, capirle, rilevare gli approfondimenti da richiedere».

«Il vaccino utilizza una tecnologia diversa dai due precedenti ed è complesso. Abbiamo già valutato gli studi di laboratorio, stiamo analizzando gli ingredienti e come viene prodotto visto che saranno coinvolti 6-7 stabilimenti in diverse parti del mondo a cui richiediamo di operare in modo identico. I casi valutati nelle analisi ad interim sono sufficienti per dire che il vaccino è efficace ma gli studi stanno continuando».

Tuttavia, spiega il ricercatore, «abbiamo chiesto ulteriori particolari su aspetti da chiarire, il che non vuole dire che ci siano problemi ma semplicemente che ci sono situazioni da approfondire. Ad esempio il fatto che, imprevedibilmente, chi è stato sottoposto alla somministrazione di mezza dose più una successiva ha una protezione maggiore di chi ne ha ricevuto una intera più una seconda. Gli studi sono stati effettuati in vari Paesi e l’efficacia varia: anche questo va chiarito», precisa Genazzani.

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