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Nuovo Dpcm, le due ipotesi per la stretta di Natale: le regole a tavola e per spostamenti, negozi e ristoranti

Un'unica zona rossa, un lockdown unico dal 24 dicembre fino al 3 o 6 gennaio, oppure una soluzione più "soft", ovvero una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi che vanno dal 24 dicembre al 3 gennaio, con delle aperture il 28, 29 e 30 dicembre.

Il governo tiene ancora un giorno gli italiani con il fiato sospeso per le misure anti-Covid di Natale, rimandate anche a causa del caso dei pescatori in Libia che ha impegnato il premier. Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai nonni o comunque a congiunti non conviventi - non più di due - di unirsi ai familiari per il cenone. Il quadro dovrebbe essere definito domani in Consiglio dei ministri, se non slitterà tutto ancora a sabato. Nel caso passasse la linea soft, il 28, 29, 30 dicembre negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18.

Ci sono ancora divisioni all'interno del governo tra "rigoristi" e "possibilisti", la  stessa indecisione si ritrova tra i governatori, a seconda ovviamente dell'andamento epidemiologico della curva. Il presidente del Veneto, Luca Zaia ha emesso una nuova ordinanza che anticipa la stretta dei governo. "Chiusura dei confini comunali dopo le ore 14 dal 19 dicembre fino al 6 gennaio" precisa il governatore.  "Abbiamo avuto una riunione che però è stata anche questa interlocutoria. Il Governo non ha ancora chiarito quale sarà la proposta.

Misure restrittive? Probabilmente ci incontreremo col governo nella conferenza Stato Regioni. Tutto chiuso o tutto aperto mi sembrerebbe una cosa illogica", ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. "La speranza è quella di poterci riabbracciare dopo primavera - ha aggiunto -. In questo momento è importante far prevalere la ragione rispetto al cuore. Quanto agli esercenti è giusto che possano lavorare nei limiti in cui possono farlo. Abbiamo posto delle ristrettezze e abbiamo detto ai negozi 'non fate entrare 15-20 persone contemporaneamentè, ma vorrei dire anche agli acquirenti, ai cittadini, di evitare di andare tutti la sera a fare le compere. Abbiamo permesso ai negozi di stare aperti anche dalle 13-16 in maniera tale che si possa spalmare nell’arco della giornata la 'necessita” di andare a fare compere".

Scettico l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: "Mi convince poco l’idea di un colore a giorni alterni - ha spiegato  -, temo che pure essendo sostenibile dal punto di vista scientifico sia difficilmente spiegabile dal punto di vista logico e quello che non è spiegabile dal punto di vista logico diventa difficilmente accettabile dalla popolazione".

A rimettere le cose in riga ci pensa il ministro per Affari regionali Francesco Boccia. "Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili e gli anziani, a costo di sfiorare l'impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria. E' evidente che stiamo andando verso restrizioni nel periodo delle festività, se qualcuno ipotizza feste, cenoni, assembramenti sbaglia di grosso - ha detto Bocci -. Solo dalla vigilia di Natale all' Epifania, 3 o 6 gennaio si vedrà, più restrizioni ci sono meglio è", ha aggiunto.

"Restrizioni anche nel prossimo weekend? Fosse per me le farei da stasera... No, non voglio preoccuparvi. Gli altri giorni (a parte quelli delle feste di Natale che saranno soggetti a nuove restrizioni, ndr) ogni regione ha il suo colore e la maggior parte sono in area gialla, spero ci sia autodisciplina nelle prossime ore. Se devo fare un acquisto non mi ficco nella massa, non creo assembramento".

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