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Nuovo Dpcm, dall'Italia in zona rossa agli spostamenti al pranzo coi parenti: le regole per Natale

Tutta Italia zona rossa nei festivi e prefestivi o un’unica zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio. E controlli più serrati in stazioni, aeroporti, grandi arterie autostradali e vie dello shopping, per scongiurare assembramenti nell’ultimo week end prima di Natale. Il governo prepara la stretta per le festività natalizie anche se le ipotesi sono ancora tutte sul tavolo.

La prima è quella sostenuta dai "rigoristi", vale a dire una zona rossa per tutta l’Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio anche se il compromesso più probabile prevede un’Italia in rosso dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio, otto giorni in
totale in cui varrebbero tutte le regole già in vigore nelle regioni rosse: vietato ogni spostamento, non solo in entrata e in uscita dalla propria regione ma anche all’interno del comune di residenza, salvo comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità.

E sarebbero chiusi tutti i negozi (ad eccezione di alimentari e farmacie) nonché ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie.  Di fatto, si potrebbe uscire da casa solo per fare attività motoria, ma «in prossimità della propria abitazione» o attività sportiva «in forma individuale».

C'è poi un’ulteriore ipotesi, più soft, che prevede l’istituzione di una zona arancione per tutta Italia dalla vigilia di Natale alla Befana o, in alternativa, nei giorni prefestivi, vale a dire il 24, il 31 dicembre e il 2 gennaio. Le misure previste in questa fascia consentirebbero di bloccare comunque gli spostamenti all’esterno del proprio comune e di chiudere bar e ristoranti - due degli interventi invocati dai tecnici per evitare che vi siano pranzi, cene e ritrovi nelle case o nei locali - mentre resterebbero aperti i negozi.

Per quanto riguarda gli assembramenti in famiglia, gli spostamenti vietati dovrebbero evitare pranzi o cene con moltissime persone a tavola. Si era fatta largo l'ipotesi di "solo tra conviventi", ma anche su questo punto non c'è accordo. E comunque il premier Conte più volte ha detto che "non si può controllare tutto casa per casa", e che tutto era lasciato più che altro al buon senso, con delle misure "fortemente raccomandate".

Più chiare sono invece le misure sul fronte dei controlli, che si concentreranno soprattutto nel fine settimana del 19-20 dicembre, oltre che nelle giornate in cui verranno disposte le restrizioni più dure. Per l’ultimo fine settimana prima di Natale è previsto un esodo massiccio di italiani che si sposteranno per raggiungere i parenti prima che scattino i divieti e dunque vanno pianificati gli interventi.

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