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Zone gialle, arancioni e rosse: cambia la mappa. Le nuove regole nelle regioni

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Da domani si aggiorna la mappa dell’Italia secondo la classificazione delle Regioni in zone gialle, arancioni e rosse. Ieri il ministro alla Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza sulla base dell’ultima Cabina di Regia con cui ha rinnovato le misure restrittive per alcune Regioni e disposto il passaggio di altre nelle aree di rischio minore. Nessuna regione sarà in zona rossa. Da domenica 13 dicembre la lista delle Regioni in zona arancione sarà formata da Campania, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta, Abruzzo.

La zona gialla sarà composta da 16 Regioni: Sardegna, Molise, Lazio, Veneto, Provincia  di Trento, Liguria, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Umbria, Basilicata, Lombardia, Calabria,Piemonte.

Cosa si può fare e cosa no, quali negozi restano aperti. Le regole stabilite dal dpcm, ovviamente, variano da regione a regione, a secondo dell’indice di rischio, ma alcuni servizi sono garantiti in tutto il Paese, altri limitati da zona a zona.

Capitolo scuola: nelle zone rosse in presenza fino alla prima media, nelle altre fino alla terza media. Ma per quanto riguarda la scuola, sono spesso le Regioni, e in diversi casi anche i Comuni, a decidere con delle proprie ordinanze, e non mancano le polemiche e i ricorsi al Tar.

Nelle regioni rosse e anche in quelle arancioni sono vietati gli spostamenti tra regioni e tra comuni (salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità, ed è sempre necessaria l’autocertificazione). Bar, pasticcerie e ristoranti sono chiusi ed è consentito solo l’asporto o la consegna a domicilio fino alle ore 22.

Attività aperte fino alle ore 18, invece, in zona gialla. Vale per tutti il «coprifuoco», e rimane la chiusura, sull'intero territorio nazionale, di cinema e teatri, la sospensione degli spettacoli dal vivo, lo stop ad una serie di attività sportive. E, infine, l’obbligo di indossare la mascherina, anche all’aperto, oltre al distanziamento sociale. Di fatto, le vere «armi» per contrastare in maniera efficace la diffusione del coronavirus.

Per quanto riguarda le festività natalizie, infine, il dpcm in vigore dal 4 dicembre scorso impone un’altra serie di restrizione, in particolare nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

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