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Nuovo Dpcm: spostamenti, pranzi e incontri. Cosa si può fare a Natale

Nuove regole con l'ultimo Dpcm firmato giovedì dal premier Giuseppe Conte che contiene tutte le misure di contenimento in vista delle festività natalizie. Stop ai viaggi quest’anno e non si faranno le crociere. Ma cosa si potrà realmente fare?

Assembramenti sempre vietati

Il Dpcm parla chiaro, niente assembramenti e per di più i sindaci potranno chiudere piazze o strade precauzionalmente: "Dalle strade o piazze nei centri urbani - sta scritto -, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

Ritorno a casa

Se si parte per turismo prima del 20 dicembre, si può sempre rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione.

Rientri dall'estero

Se si torna dall’estero entro il 20 dicembre il tampone si può fare anche prima di arrivare, e comunque, dev’essere fatto "nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale dall’arrivo". Va bene anche il test antigenico, anche se il test molecolare è ritenuto il più affidabile.

Seconde case

Prima del 20 dicembre si può sempre andare nelle seconde case se si trovano in zona gialla. Fino a quella data gli spostamenti nelle Regioni gialle sono liberi. Tra il 21 dicembre e il 6 gennaio lo spostamento nelle seconde case fuori Regione, anche gialle, è vietato. Il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio è anche vietato andare nelle seconde case fuori dal proprio Comune. Si può andare nella seconda casa per fare un sopralluogo per motivi urgenti quali crolli, rottura di impianti idraulici o del gas, effrazione dei ladri, ma con l’autocertificazione e restare sul luogo solo per il tempo utile a ultimare l’intervento.

Pranzo e cena a Natale, Santo Stefano e Capodanno

Nei giorni di festa, 25, 26 dicembre e 1 gennaio "è vietato ogni spostamento tra Comuni» che non sia motivato da "comprovate esigenze lavorative o situazione di necessità" oppure salute. Se il 24 dicembre si va fuori dal proprio comune, il 25 o nei giorni successivi si può tornare a casa, rispettando il coprifuoco. La raccomandazione del governo, visti i numeri drammatici dell’epidemia, è comunque quella di muoversi il meno possibile se non per motivi di necessità o urgenza.

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