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Quasi tutta Italia chiusa: Rt in calo ma preoccupa l'aumento di casi e di ricoveri

Giovanni Rezza

"Purtroppo il virus circola in tutto il Paese e si verifica un preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri che dei ricoveri in terapia intensiva". Lo ha detto il direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando il report settimanale della cabina di regia istituita per contrastare il Covid-19.

"Questo chiaramente giustifica ulteriori misure restrittive - ha spiegato Rezza in un video - che devono essere prese soprattutto nelle Regioni che sono a rischio più elevato e, naturalmente, induce la popolazione a comportamenti prudenti. Il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese è salito a 650 per 100mila abitanti - ha continuato Rezza - anche se questa settimana l’Rt sembra essere leggermente diminuito da 1,7 a 1,4. Si trova comunque al di sopra di 1 e questo rappresenta solo un primo segnale della diminuzione della trasmissione che potrebbe essere attribuita ai provvedimenti che sono stati sinora presi".

Venti Regioni/PA sono classificate a rischio alto con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese configurando di fatto su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia.

La Campania e la Toscana sono diventate zona rossa. Il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 15 Novembre. Passano in area rossa le regioni Campania e Toscana e in area arancione le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.

"C'è una circolazione del virus molto significativa nel nostro Paese, ma oggi arriva anche una prima notizia molto confortante e cioè che l’Rt, cioè l’indice del contagio, scende da 1,7 a 1,4, ma questo non basta. Abbiamo necessità di portarlo nel più breve tempo possibile sotto l’1. Questo vorrebbe dire salvare più vite umane, ridurre i contagiate e alleviare il peso sugli ospedali". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato dal Tg1 su Rai 1. Secondo il ministro, le nuove zone rosse e arancioni sono "il tentativo di provare a costruire misure e interventi che siano adeguati rispetto alla situazione di ogni territorio, non sono pagelle sulle regioni, ma abbiamo bisogno di misure significative. Siamo consapevoli che queste misure creano sacrifici, ma sono indispensabili ad evitare contagiati e vittime e a diminuire la curva del contagio".

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