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Prima domenica di restrizioni in Sicilia: bar, ristoranti e centri commerciali chiusi ma strade e spiagge piene

Molta gente in strada oggi pomeriggio a Palermo

Ristoranti, bar e centri commerciali chiusi, folla in strada per i negozi aperti, per la passeggiata domenicale o per una tintarella fuori stagione, come avvenuto a Mondello . E' il paradosso delle misure imposte dall'ultimo Dpcm del Governo per contrastare l'epidemia da coronavirus in Italia, in vigore da venerdì.

Migliaia di attività sono chiuse, in crisi o che tentano di sfruttare dei "cavilli", come succede ad esempio con l'asporto, ma la gente si riversa comunque in strada come se nulla fosse. E tutto nella perfetta legalità, perchè seppur il Dpcm consigli fortemente di ridurre al minimo i contatti sociali e di stare a casa, evidentemente questa raccomandazione non è poi troppo ascoltata dai cittadini.

A Palermo via Ruggero Settimo e via Maqueda sono piene come fossimo a novembre, sì, ma del 2019. Questo non succede però solo nel capoluogo siciliano, tutt'altro: a Napoli tutti si sono riversati sul lungomare, a Catania vie del centro piene, e lo stesso succede a Roma e in altre grandi città fuori dalle "zone rosse", dove c'è un lockdown più o meno totale.

Nella stragrande maggioranza si indossa la mascherina e ci si saluta da lontano, ma nei più giovani non sembra esserci questo spirito, visto che continuano a vedersi gruppetti che si uniscono in strada e che si fermano per chiacchierare o altro, e molti la mascherina se la indossano è posizionata sotto il mento. Il Viminale ha effettuato da venerdì a oggi migliaia di multe, ma non sembra questo un deterrente sufficiente.

In tanti oggi si sono recati a Mondello per fare una passeggiata, distendersi in spiaggia a prendere il sole e a leggere il giornale, qualcuno addirittura fa un bagno. Un modo per prendere una boccata d’aria e rilassarsi, magari in un momento non facile.

Come ha sottolineato oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, "non è scritto nel cielo dove andremo a finire ma vedo una consapevolezza che non è all’altezza del momento che stiamo vivendo. Si torni allo spirito di marzo quando il comportamento delle persone ha fatto la differenza".

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