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"No allo smantellamento del sistema sanitario", proteste in Sicilia

La manifestazione a Castelvetrano

Fiaccolate per dire "no" allo smantellamento della sanità siciliana. Una protesta che si ha simbolicamente unito Pantelleria, Lipari, Partinico, Leonforte ma anche Palermo e Castelvetrano.

"Vogliamo difendere il nostro diritto costituzionale alla salute tutelando questo ospedale che rischia di essere smantellato". Lo hanno esclamato a gran voce gli animatori del comitato «Orgoglioso Castelvetranese» durante una 'fiaccolata statica' organizzata di fronte l’ospedale 'Vittorio Emanuele' di Castelvetrano. Oltre duecento cittadini si sono schierati lungo il perimetro del nosocomio, ad un metro di distanza l’uno dall’altro, per rappresentare simbolicamente il dissenso nei confronti del piano della Regione siciliana che prevede il ridimensionamento della struttura.

"Questo movimento è partito due anni e mezzo fa, allorquando venne progettato il piano regionale dell’assessore Ruggero Razza, che definisco scellerato", ha detto l’avvocato Franco Messina, uno degli animatori del comitato.

L’ospedale è dotato anche di una base operativa per l’elisoccorso, autorizzata dall’Enac e tra i reparti a rischio smantellamento c'è anche quello di terapia intensiva e di rianimazione "che conta otto posti piu una camera a pressione negativa, molto ricercata in tutto il trapanese per fronteggiare l’emergenza covid", ha aggiunto Messina.

Al momento nella provincia di Trapani è operativo, in qualità di 'covid hospital' il Paolo Borsellino di Marsala, che al momento - a causa della crescita di casi a rischio - ha disponibili solo quattro posti in terapia intensiva.

"Noi non capiamo perchè si vuole declassificare l’ospedale di Castelvetrano, perdendo tre reparti dotati di primario - conclude l’avvocato Messina - sembra quasi che tutto ciò che stanno togliendo a questo ospedale andrà a finire in quello di Mazara del Vallo".

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