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Migranti, arrestato in Libia il trafficante "Bija"

È stato arrestato dopo più di un anno uno dei più crudeli trafficanti di migranti su cui la Procura di Palermo aveva concentrato le indagini. Abdalrahman al-Milad - detto Bija - considerato "imprendibile" e superprotetto è stato arrestato in Libia. Notizia che è stata accolta con favore dai magistrati della Dda del capoluogo siciliano che indagano sul traffico dei migranti provenienti dal paese nord africano.

A ottobre dell’anno scorso i pm emisero un fermo nei confronti di tre carcerieri del lager di Zawyia, (una base militare controllata da un certo Ossama e di cui Milad/Bija sarebbe il braccio destro).

Il gip di Messina, a maggio scorso, li ha condannati a 20 anni di carcere ciascuno per i reati di associazione a delinquere, tratta, violenza sessuale, omicidio e tortura. "Il lager di Zawyia, in Libia, le torture e le violenze perpetrate - scrivevano i pm un anno fa - nei confronti dei migranti sono oggetto delle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo".

Attraverso le terribili testimonianze dei sopravvissuti alle torture che, oltre i nomi dei 3 condannati a 20 anni di reclusione, compare anche quello di Bija, il capo degli aguzzini: "...per conto di Ossama si occupava di trasferire i migranti sulla spiaggia; era lui, che alla fine, decideva chi doveva imbarcarsi egli era uno violento ed era armato; tutti avevamo timore di lui...c'era un libico, al quale manca l’indice della mano sinistra, tale Abdou Rahman, detto Benji (Bija)".

Le vittime si trovavano a bordo della nave Alex&Co di Mediterranea Saving Humans. Attraverso la loro coraggiosa testimonianza i tre carcerieri furono identificati.

 

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