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Coronavirus, la Sicilia sfonda quota 1000: mai così tanti contagi in 7 giorni ma è record di tamponi

Era solo questione di tempo, e si era già capito dall’andamento dei contagi. Ora ci siamo, il record è stato battuto: mai come nella settimana tra sabato 26 settembre e ieri, in Sicilia si sono avuti così tanti casi di coronavirus. Sfondata la fisiologica soglia dei mille: 1020, per l’esattezza, per un totale di 7596 casi. Il massimo mai raggiunto era stato 869, toccati tra il 21 e 28 marzo, quando l’epidemia era all’apice, ma si era in lockdown, tutti a casa. Ora, proprio no.

Anche vero, questo non è solo giusto sottolinearlo ma anche doveroso, per tranquillizzare e per capire sul serio l’andamento, che quei 869 contagi si raggiunsero a fronte di 8213 tamponi, un numero assolutamente “ridicolo” se rapportato a quanti esami si fanno oggi.

Allora, i positivi erano circa il 10% dei test effettuati, oggi si è raggiunta quota 1020 ma a fronte di oltre 38000 tamponi, dunque i contagiati sono circa il 2,70%: una bella differenza, dovuta principalmente al fatto che adesso si testano anche gli asintomatici, al contrario di quello che avveniva a marzo.

Sono aumentati però, anche più delle settimane precedente, i ricoveri:  322 in ospedale (+67), 20 in Terapia Intensiva (+7).  In ospedale in Sicilia finisce circa il 5% dei malati di Covid, in terapia intensiva circa lo 0,6%. Undici i morti in 7 giorni, ed era da aprile che non si assisteva ad un aumento così netto.

Anche l'Iss in un certo senso aveva confermato come l'Isola fosse purtroppo, tra le regioni peggiori in Italia. Dopo il Piemonte (1,22) e insieme alla Campania, infatti, è l'Isola ad avere l’indice di contagio più alto in assoluto in Italia: 1,19.In generale, l'Rt nazionale è sopra l'1 (1,01). Quindi, in Sicilia è più alto della media.

"Il virus oggi circola in tutto il Paese. Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg di 34,2 per 100mila abitanti (periodo 14/9-27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9-20/9)", sottolinea il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana 21-27 settembre. Questa settimana si osserva inoltre un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni vs 41 la settimana precedente).

Sono otto le Regioni "che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente", mentre "continua a scendere la percentuale dei nuovi casi importati dall’estero (5,7% vs 8% la scorsa settimana) e da altra Regione/PA (1,7% vs 3,3% la settimana precedente)". Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (35,8% dei nuovi casi) e si osserva "un lieve aumento della percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (28,2% vs 27,6% la settimana precedente). Il 29,6% dei casi è stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5% non è stato riportato l’accertamento diagnostico".

"Ora vediamo un piccolo picco di casi che stanno ricrescendo, una situazione migliore dei Paesi vicini, ma che comincia in qualche misura ad essere un segnale d’allarme», ha detto il direttore generale del ministero della Salute, Giovanni Rezza, durante il suo intervento all’edizione digitale del Festival della Scienza Medica di Bologna. "In Europa l’Italia in questo momento è uno dei Paesi con una situazione migliore rispetto per esempio alla Francia e alla Spagna in modo particolare - afferma - Sta salendo la curva dei casi nel Regno Unito, anche nei Paesi dell’Est Europa è piuttosto elevata, insomma c'è una situazione sicuramente da tenere sotto controllo".

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