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Coronavirus, in Sicilia timore per il contagio dall'estero: ad ottobre previsti 100mila arrivi

Tamponi dai Paesi a rischio a Palermo

Uno dei passaggi della nuova ordinanza contro il contagio da coronavirus, firmata dal governatore Nello Musumeci, recita che, da giovedì, chi arriverà dall'estero in Sicilia dovrà essere sottoposto al tampone. Semplice? In realtà, non molto. Per i voli che arrivano da fuori l'Italia, non ci dovrebbero essere problemi, ma più complicato sarà individuare gli stranieri che arriveranno in Sicilia con uno scalo precedente, magari a Roma o a Milano. Per non parlare dei residenti che sono stati all'estero. Ad esempio, saranno sottoposti prima ai controlli negli aeroporti di Fiumicino o Malpensa? Teoricamente sì, ma non è detto. Dunque, quello che succederà non è ancora del tutto chiaro. Ma si può iniziare a ragionare sui numeri.

Intanto, solo a Palermo, sono attesi circa 1500 controlli al giorno (contro i 300 attuali). Ad ottobre infatti sono previsti 364 voli dall’estero per un totale di circa 42.000 passeggeri, che arriveranno con una media di 13 voli al giorno. E a Catania situazione e numeri sono simili, forse un po' maggiori. Aggiungendo i turisti degli aeroporti di Trapani e Comiso, ed ovviamente quelli che arriveranno con un mezzo diverso dall'aereo, si può tranquillamente dire che, solo ad ottobre, di stranieri che arriveranno in Sicilia ne sono attesi più di 100.000. E dunque, altrettanti controlli. Considerando che in 7 mesi, di tamponi, ne sono stati fatti 470mila, farne più di 100mila solo a chi viene dall'estero non sarà una passeggiata.

Secondo quanto prevede l'ordinanza, chiunque entri nel territorio della Regione provenendo da Stati Ue o extra Ue, ha l’obbligo di registrarsi sul sito www.siciliacoronavirus.it, ovvero di comunicare la propria presenza al servizio sanitario della Regione. "I cittadini residenti in Sicilia adempieranno a tale obbligo sia mediante la registrazione sul sito, sia dandone pronta comunicazione al proprio medico di medicina generale o pediatra - recita il documento -. Alle norme dovranno uniformarsi anche coloro che hanno fatto rientro in Sicilia nei sette giorni antecedenti la pubblicazione dell'ordinanza. Le aziende sanitarie provinciali competenti territorialmente provvedono alla sottoscrizione di un Protocollo con le società di gestione degli aeroporti, le Autorità portuali, i gestori del trasporto, di concerto con l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità, per sottoporre al cosiddetto tampone rapido ovvero ad altri mezzi di indagine diagnostica, validati dall’Istituto superiore di sanità, i soggetti provenienti dai Paesi esteri".

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