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Coronavirus in Sicilia, contagi in aumento ma il picco è lontano: ora a preoccupare è Palermo

La curva sale e i numeri sono quelli di aprile, ma nonostante gli allarmi e i casi che vanno chiaramente aumentando, l’epidemia di coronavirus in Sicilia si mantiene ancora abbastanza lontana da cifre che possono mettere seriamente in difficoltà il sistema sanitario regionale. Che è la cosa più importante di tutte, come ci dicono gli esperti ormai da mesi.

E’ una questione di percezione, di sensazioni di un qualcosa che in quest’ultimo anno ha decisamente sconvolto la vita di ognuno di noi, di pensieri che inevitabilmente ci portano a pensare in maniera non solo ottimistica, ma anche lucida.

In tutto questo, le polemiche non servono ma sono all’ordine del giorno. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha ripetuto ieri cifre e numeri che il Giornale di Sicilia aveva scritto esattamente una settimana fa quando abbiamo riportato che sì, il numero dei nuovi casi si avvicina a quello di aprile, ma è l’epidemia stessa a cambiare, visto che prima l’età media dei malati era di 60 anni e più, ora si è abbassata a 30.

Il dato delle terapie intensive, ad esempio. In questi ultimi giorni è passato il messaggio, in primis dai sindacati a dire il vero, che le terapie intensive fossero piene fino a scoppiare, con reparti non più in grado di ospitare pazienti. I numeri però fanno quantomeno pensare che il livello di saturazione sia ancora ben lontano dall’essere raggiunto.

A fronte di 501 nuovi casi (contro i 412 della settimana prima), da sabato 5 settembre a ieri, i malati che hanno avuto bisogno di un supporto respiratorio sono stati 6 (in Sicilia ora sono 18 in tutto) mentre i ricoverati in regime ordinario sono cresciuti di 28 unità (116 in totale). Dunque 36 in tutto, ma di guariti ce ne sono stati 97 nell’ultima settimana, quasi il triplo: non un particolare marginale. Aumentati molto le persone in isolamento domiciliare (+370).

Sono numeri di fine marzo/inizio aprile, solo che, ricordiamolo, i ricoverati erano oltre 600 e in terapia intensiva erano finite oltre 120 persone. Se ora qualche reparto è al completo, è soprattutto perchè praticamente tutte le strutture “Covid Hospital” tirate su nel pieno della pandemia sono state chiuse, ma come ha detto l'assessore Razza, c’è già un piano, nel caso la curva epidemiologica e i ricoveri dovessero aumentare, per rinforzare tutto il sistema.

Certo, c’è il caso Palermo. Da non sottovalutare. Soprattutto perchè i contagi nel capoluogo sono aumentati veramente di tanto, specie nelle ultime settimane, dove per 10 volte in 14 giorni (e negli ultimi 5 consecutivamente) quella del capoluogo siciliano è stata la provincia con più casi in assoluto, e nell’ultimo mese ha abbondantemente superato anche Catania. Con molti focolai da tenere d’occhio tra l’altro, in primis quello della Rap, già arrivato a quota 26 contagi. C'è da dire comunque che, da marzo ad ora in tutto il Palermitano ci sono stati poco meno di 1000 casi, ma mai come in questo caso, è più che saggio dire che la prudenza non è mai troppa.

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