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Coronavirus, a sorpresa c'è una frenata dei contagi in Sicilia: decisive le prossime due settimane

Mentre in Italia l'aumento di contagi pare un'altra volta inarrestabile, la Sicilia si mostra, come spesso le accade, in "controtendenza" rispetto a quello che accade nel resto della Penisola. Dal 15 al 22 agosto, infatti, i nuovi casi di coronavirus nell'Isola sono stati "solo" 240, contro i 303 dei giorni tra l'8 e il 15 agosto.

Il numero di positivi sabato era di  874 (197 in più), con 41 persone guarite e 2 vittime rispetto a 7 giorni fa. Praticamente invariati i ricoveri (53 contro i 52 della settimana scorsa) ma ci sono tre pazienti in più in intensiva. Sono invece 3967 i casi totali dall'inizio della pandemia.

Dunque, almeno questa settimana, la salita sembra essersi arrestata.  Vedremo se le ordinanze di Musumeci e Speranza, con quarantene e tamponi da Malta, Spagna e Grecia e Croazia, “epicentro” dell’epidemia formato “vacanza”, se così si può dire, avranno degli effetti, ma la "frenata" di questa settimana non è certamente dovuta a questo.

La Regione sembra comunque aver trovato nei migranti i "responsabili", se così si può dire, dell'aumento dei contagi che stiamo vivendo. "Sono loro" ad incidere principalmente sui casi di coronavirus in Sicilia", ha detto fino a ieri l'assessore alla Salute Ruggero Razza, e Musumeci ha fatto un'ordinanza per chiudere gli hotspot.

"In Sicilia il cluster più importante che ha superato i 280 soggetti positivi - spiega Razza - è rappresentato dai migranti, e questo incide in modo significativo per 30% 40% del totale, e ai numeri non si comanda. C'è poi un cluster di rientrati da Malta che è arrivato a 170 unità. Abbiamo un’ospedalizzazione al di sotto del 10%, questo vuol dire che quello che avevamo previsto in termini di piano ospedaliero è assolutamente sovrabbondante". Per inciso, la diminuzione dei contagi nei giorni appena trascorsi è dovuta anche ad un minor numero di migranti trovati positivi (in un giorno la scorsa settimana, a Pozzallo, ne furono trovati positivi ben 71).

Le prossime due settimane saranno comunque decisive per vedere l'andamento dell'epidemia in Sicilia e non solo: per ora non c'è un rischio chiusure ma "aperture", almeno per quanto riguarda la scuola.

 

 

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