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Covid-19, Istat e Iss: "Può rivelarsi fatale anche in assenza di concause"

Covid-19 è una malattia che «può rivelarsi fatale anche in assenza di concause». Lo sottolineano Istat e Iss nel Rapporto sull'impatto dell’epidemia sulla mortalità. «Non ci sono concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età», rilevano. Solo nelle età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%. Il 71,8% dei decessi di positivi ha invece almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due, il 13,7% tre o più concause.

Quasi un terzo dei decessi, quindi, sono causati solo da COVID-19 e non vi è indicazione da parte del medico della presenza di altre cause che possano aver contributo al decesso. Questa percentuale è simile nei due sessi e nelle diverse classi di età, con l’eccezione della classe più giovane (0-49 anni). In questa fascia di età, solo il 18% dei deceduti non presenta concause che possano aver contribuito al decesso e pertanto COVID-19 è riportata come l’unica causa di morte. Questo dato suggerisce che più spesso nei giovani sono presenti una o più malattie preesistenti che, associate a COVID-19, contribuiscono al decesso. Tuttavia, è importante sottolineare, affermano Istat e Iss, che in circa un quinto dei morti di età compresa tra 0 e 49 anni non sono state segnalate concause e che quindi, secondo quanto riportato dal medico certificatore, «COVID-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in persone giovani in assenza di concause di decesso». (ANSA).

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