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Coronavirus e centri pieni, più di 600 migranti arrivati in 24 ore: "Il prezzo lo paga tutto la Sicilia"

Migranti soccorsi in mare

Il numero aumenta sempre di più ed è innegabile che ormai, da più parti, un pò di allarme ci sia. Dal Nord Africa a Lampedusa, viaggio diretto, senza il soccorso delle navi umanitarie. Così oltre 600 migranti sono arrivati nelle ultime 24 ore sull'isola a bordo di una ventina di imbarcazioni. Un’impennata di sbarchi che preoccupa il Viminale, alle prese con il problema di trovare strutture per la quarantena. E l’opposizione attacca: «Governo di complici o di cretini?», chiede il leader leghista Matteo Salvini.

"A Lampedusa sbarcati in oltre 600. E’ stato chiesto l’aiuto della sanità siciliana e poco fa è atterrato un volo sull'isola con test sierologici e tamponi. Ma così continua a non andare bene. Il prezzo lo paga tutto la Sicilia...e lo pagano le sue imprese turistiche e i suoi cittadini". Lo scrive su Facebook l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza.

Continuano intanto a crescere i numeri della regolarizzazione: sono 93mila le domande giunte al Viminale dall’avvio della
procedura, lo scorso 1 giugno. Il termine per l’invio scade il 15 agosto. Il fermo per la quarantena di Mare Jonio e Ocean Viking e
quello amministrativo per la Sea Watch 3 non ha dunque scoraggiato le partenze. In 523 sono arrivati ieri a Lampedusa
con una quindicina di barche ed altri 153 oggi su altre sette imbarcazioni.

Ad eccezione di un barcone con 267 e di un altro con 95, gli altri arrivi si sono registrati a bordo di barchini. La raffica di sbarchi concentrata in 24 ore ha portato al collasso dell’hotspot sull'isola. Un centinaio di migranti sono stati trasferiti con il traghetto per Porto Empedocle. L'obiettivo del Viminale è svuotare rapidamente Lampedusa, ma non è agevole reperire centri dove tenere gli stranieri per la quarantena. Il sindaco dell’isola, Totò Martello, chiede da tempo una nave per ospitare i migranti durante il periodo di isolamento sanitario. Per ora, però, è attiva solo la Moby Zazà a Porto Empedocle, già piena con le persone trasportate dalla Ocean Viking.

I numeri degli sbarchi nel 2020 hanno così superato quota 8mila, contro i 3mila dello stesso periodo del 2019. Nei primi dieci giorni di luglio gli arrivi sono più di 1.200. Critiche dall’opposizione. «La prima concessione da revocare - dice Maurizio Gasparri (Fi) - è quella al governo Conte. Il governo dei clandestini e della resa all’immigrazione incontrollata. Solo a Lampedusa nelle ultime ore 20 sbarchi con oltre 600 arrivi. Un Paese esposto al pericolo rinnovato dell’immigrazione clandestina con l’aggiunta dell’emergenza coronavirus, che si potrebbe diffondere attraverso questi sbarchi».

Continuano ad arrivare, intanto, le domande per la regolarizzazione dei lavoratori: ad oggi 11.697 per lavoro subordinato e 81.674 per lavoro domestico. Sono 11.021 le istanze in corso di ultimazione. Altre 4.386 arrivano dal canale gestito dalle Poste. L’invio è possibile fino al 15 agosto. Secondo il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, «bisogna continuare sul percorso intrapreso e serve il protagonismo delle realtà che operano in prima fila nei settori coinvolti. Questo è essenziale non solo per fornire le informazioni e agevolare il processo di emersione, ma anche per prevenire le truffe e i tentativi di sfruttamento da parte di soggetti che chiedono denaro in cambio della regolarizzazione». A breve una nuova circolare del Viminale chiarirà alcuni punti della procedura.

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