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Coronavirus, a maggio la mortalità in Italia torna a livelli pre-covid

A maggio si è esaurito il drammatico «eccesso di mortalità» dei mesi di marzo e aprile 2020, «grazie alle misure di prevenzione non farmacologiche messe in atto», e i decessi sono addirittura scesi sotto la media degli anni precedenti. A livello medio nazionale, infatti, i decessi totali del mese di maggio risultano lievemente inferiori alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019 (47.100 nel 2020, -2,2%), a fronte di un incremento del 49,4% di marzo 2020 (82.260 deceduti) e del 36,6% di aprile (67.135), i mesi più drammatici dell’emergenza coronavirus. E’ quanto si legge nel rapporto Istat-Iss sull'impatto del Covid-19 sulla mortalità.

Solo nell’area ad alta diffusione dell’epidemia, si legge nel report, persiste ancora nel mese di maggio un lieve eccesso di mortalità (3,9%), concentrato nelle regioni più colpite. Il primato spetta alla Lombardia, in cui si osserva anche nel mese di maggio l’eccesso di decessi più marcato (8,6%), sebbene sia considerevolmente inferiore all’incremento del 190% riscontrato nella stessa regione nel mese di marzo e al 112% del mese di aprile. Segue il Trentino Alto-Adige, con un eccesso di decessi nel mese di maggio del 7,1%, comunque più basso rispetto al 69% di marzo e al 71% di aprile.

Nella maggior parte delle province, anche in quelle ad alta diffusione, i decessi del mese di maggio sono inferiori rispetto alla media 2015-2019. Questo accade anche a Bergamo, provincia simbolo degli effetti drammatici dell’epidemia, a fronte di incrementi dell’ordine del 574% a marzo e del 126% ad aprile.

L'eccesso di mortalità più accentuato nel mese di maggio 2020 si osserva nella provincia di Lecco (20,2%), comunque interessata da una importante diminuzione della mortalità rispetto agli incrementi di marzo (185%) e di aprile (129%). Nelle classi di province a media e bassa diffusione dell’epidemia l’ammontare dei decessi del mese di maggio 2020 è generalmente inferiore a quello della media del periodo 2015-2019. Tuttavia, in alcune province persiste un eccesso di mortalità: è il caso di Varese e Vicenza (11% circa), Venezia (9%) e Foggia (6%) tra quelle a media diffusione e, ad esempio, di Barletta-Andria-Trani (6%) tra quelle a bassa.

La diminuzione della mortalità nel mese di maggio riguarda sia gli uomini che le donne ed è tanto più accentuata quanto più marcato è stato l’eccesso di mortalità nei mesi di marzo e aprile. Per la popolazione di 65-80 anni residente nell’area ad alta diffusione dell’epidemia il numero di decessi del mese di maggio è inferiore a quello della media 2015-2019 (-3,9%), dopo aver raggiunto il massimo dell’incremento nel mese di marzo (145%) e una prima riduzione nel mese di aprile (67%) L’eccesso di mortalità persiste, seppur più contenuto, nel mese di maggio nelle aree ad alta diffusione per la popolazione di 80 anni e oltre (8,2%).

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