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In Libia 900 casi di coronavirus, caos sulla Ocean Viking: a Noto protesta per la quarantena dei migranti

Altri 11 nuovi contagi da coronavirus in Libia nelle ultime 24 ore portano a 902 il totale dei casi confermati nel Paese. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina ufficiale Facebook, precisando che i morti salgono da 26 a 27, i guariti da 224 a 230, e le persone attualmente positive da 641 a 661. Restano chiusi i confini.

Dati che indicano un aumento della diffusione e che rendono ancora più incerte le sorti dei 180 migranti salvati nei giorni scorsi al largo della Libia dalla Ocean Viking, la nave umanitaria di Sos Mediterranee.

"Serve un porto subito" dicono dall'imbarcazione dove, per la prima volta da quando la Ong ha iniziato l'attività Sar nel Mediterraneo, il comandante ha dichiarato lo stato d'emergenza parlando di rischi per la sicurezza dei migranti soccorsi e dell'equipaggio.

A spingere il comandante a dichiarare lo stato d'emergenza, di cui sono state informate le autorità italiane nel primo pomeriggio, sono una serie di episodi che si sono verificati nelle ultime 24-48 ore: c'è stato, dice Sos Mediterranee, un "rapido peggioramento della salute mentale di alcuni dei sopravvissuti a bordo, in particolare di un gruppo di 44 persone che si trovano in uno stato di acuto disagio mentale e hanno espresso l'intenzione di infliggere danni a sé e agli altri, compresi i membri dell'equipaggio". Per questi 44, alcuni dei quali hanno anche minacciato di uccidersi, era stata inviata una richiesta di evacuazione medica già stamattina, rimasta però senza risposta.

Non solo: nella giornata di giovedì due migranti si sono buttati in mare e sono stati fortunatamente recuperati in vita dalle squadre di soccorso. Altri tre che hanno tentato di saltare dalla nave sono invece stati bloccati dagli altri migranti e dall'equipaggio. Infine ieri mattina gli stessi volontari di Sos Mediterranee sono riusciti a salvare un uomo che ha tentato di impiccarsi e a sedare una rissa tra le persone a bordo. "Molti di loro - ripetono ancora dalla nave - mostrano segni di stress estremo e depressione. Ci sono state minacce di violenza verso le persone soccorse e l'equipaggio". Diversi sopravvissuti, inoltre, lamentano mancanza di appetito, insonnia e disagi mentali per quello che hanno subito in Libia". Una situazione che è il "risultato diretto dell'inutile e prolungato stallo in mare" con l'Italia e Malta che si rimpallano le responsabilità di chi deve accogliere i naufraghi.

A Noto, intanto, dove sono in isolamento i 45 migranti sbarcati ad Augusta, 8 dei quali positivi al coronavirus, si cerca di tenere la situazione sotto controllo. "Nessun allarme, e per favore basta creare panico tra la gente", dice il sindaco Corrado Bonfanti che da un lato continua a rassicurare la sua comunità, dall’altro sbotta contro le infondate voci che vorrebbero una situazione piuttosto critica a Testa dell’Acqua, il centro montano a diciassette chilometri dalla barocca città, che da giovedì ospita, su disposizione della Prefettura di Siracusa, i migranti.

Nonostante le rassicurazioni del sindaco Bonfanti, continua ad essere alta la tensione tra i commercianti netini, specie tra i titolari di alberghi e B&B della zona che lamentano ricorrenti disdette di precedenti prenotazioni da parte dei turisti.

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