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Coronavirus, in Sicilia crolla il contagio: Rt al minimo storico ma aumentano i piccoli focolai

In Sicilia crolla il valore dell'Rt al minimo storico, 0.14, per quanto riguarda il contagio dell'epidemia di coronavirus. Un'ottima notizia, fornita dall'Iss (Istituto Superiore di Sanità), da leggere però con una postilla: i dati comprendono il monitoraggio della settimana tra il 22 e il 28 giugno.

Quella successiva, con il "focolaio" di Noto, dove otto immigrati sono risultati positivi, e anche il contagio avvenuto a Ragusa (tre bengalesi ammalati), vedrà quasi certamente schizzare l'Rt verso l'altro. Dopotutto, con numeri così esigui come quelli dell'Isola, può succedere. Così come possono succedere i focolai, seppur piccoli e locali, e quindi mai abbassare la guardia. Quello che è successo a Noto e Ragusa, e quello che stava per succedere a Santo Stefano di Camastra, è senza dubbio un avvertimento da tenere bene in mente.

Altre regioni non sono state così fortunate (o brave). E' successo ad esempio ad Emilia Romagna (1.28), Veneto (1.12) e Lazio (1.04), che attualmente sono le tre regioni con un indice Rt maggiore di 1, secondo il monitoraggio dei casi Covid. Il valore della Lombardia scende a 0,89, che come vediamo ogni giorno, da sola, ha più della metà dei nuovi casi nazionali.

Questi i valori regione per regione: Abruzzo 0.52; Basilicata 0.05; Calabria 0.69 Campania 0.82; Emilia Romagna 1.28; Friuli Venezia Giulia 0.51; Lazio 1.04; Liguria 0.78; Lombardia 0.89; Marche 0.81; Molise 0.16; Provincia Bolzano 0.58; Piemonte 0.81; Provincia Trento 0.26; Puglia 0.67; Sardegna 0.26; Sicilia 0.14; Toscana 0.99 Umbria 0.08; Valle d’Aosta 0; Veneto 1.12.

«Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti». E’ quanto si legge nel report di monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss, nel quale si sottolinea che «complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 15/6-28/6) di 4.7 per 100.000 abitanti (in diminuzione).

A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale ( 1, sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore».

In tutta la Penisola, si legge nel rapporto, «sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in alcune Regioni/PPAA. Tale riscontro in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Tuttavia evidenzia come ancora l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa».

 

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