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Migranti positivi, Musumeci: "Maggiore attenzione da Roma". Alcuni poliziotti in isolamento

«La Regione Siciliana ha mantenuto contatti continui con la prefettura di Siracusa e il Comune di Noto. Abbiamo chiesto congiuntamente con il sindaco un forte potenziamento di controlli perché l’area in cui si trovano alloggiati i migranti, che è isolata fuori dal contesto urbano, sia adeguatamente presidiata.

Chiedo al ministro dell’Interno di attuare un diverso Protocollo di gestione perché nessuno può permettersi che le nostre città finiscano in pasto alla comunicazione negativa solo per aver deciso di non attendere i risultati dei tamponi a bordo o, come continua a chiedere la Sicilia, individuando altre navi per la quarantena obbligatoria». Lo dichiara il presidente il governatore dell'Isola Nello Musumeci.

«Abbiamo pagato – prosegue il presidente - un prezzo troppo alto per rendere pubblicità negativa al nostro territorio, il cui turismo va accompagnato alla ripresa. Chiedo e pretendo maggiore attenzione. Al momento abbiamo città sicure, a partire proprio da Noto, e ci siamo dedicati al protocollo “SiciliaSiCura” con grande impegno per tutelare il turismo e i nostri cittadini. Nessuno può e deve metterci a rischio».

Intanto una decina di poliziotti è stata posta «in isolamento fiduciario in attesa del tampone che verrà loro effettuato nei prossimi giorni». Sono gli agenti del reparto mobile e della scientifica di Siracusa intervenuti ieri al porto di Augusta per lo sbarco di 43 migranti.

«Non è mai piacevole dire che avevamo previsto tutto. Ad Augusta - scrive il segretario nazionale del Sap, Stefano Paoloni - sono sbarcati 43 migranti di cui 8 sono risultati positivi al Coronavirus. I migranti, sono stati trattati subito da personale delle forze dell’ordine, prima ancora di essere stati sottoposti ai test medici. Questo ha comportato enormi rischi per tutti i poliziotti».

Intanto la segretaria provinciale di Autonomi di polizia chiede chiarezza sulla nota della Ong Mediterranea Saving Humans: «Non possiamo non rilevare accuse infondate - oltreché irrispettose - e rassicurazioni approssimative circa la verosimile consapevolezza del comandante della nave e componenti del suo equipaggio della presenza a bordo di migranti positivi al coronavirus. Chiediamo agli organi competenti l’immediata attivazione di indagini approfondite per accertare una eventuale omissione da parte dei volontari della Ong in servizio sulla Mare Jonio». In particolare se «qualcuno sapeva della presenza di migranti infetti ed ha omesso di informare di ciò le autorità preposte alle attività connesse allo sbarco, incurante delle possibili conseguenze successive».

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