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Coronavirus, la Sicilia riapre coi contagi al minimo: meno malati ma record negativo di tamponi

La fase 2 in Sicilia non ha portato fino ad ora nessuna crescita del contagio da coronavirus. Anzi, tutt’altro. Sono passate quasi due settimane dal 4 maggio e gli effetti delle riaperture seppure parziali, che gli esperti temevano potessero essere devastanti, non ci sono stati, almeno in negativo. Domani ci sarà un ulteriore allentamento, e la Sicilia si presenta con dei numeri più che positivi, tanto de rientrare, secondo il report dell’Istituto Superiore alla Sanità e del Ministero della Salute, tra le 10 regioni dal rischio di contagio considerato “basso”. Tra l’altro, il “famoso” rt, l’indice di contagio che aveva fatto preoccupare qualche giorno fa, è sceso a 0,54, da oltre 1.

L’Isola rimane la penultima regione nel rapporto tra contagiati e abitanti (lo 0,069%), con Palermo il capoluogo di Regione “migliore” sotto questo punto di vista. Nella settimana tra il 9 e il 16 maggio, i “nuovi positivi” in Sicilia sono stati 69, una crescita del 2% circa, più bassa di sette giorni precedenti (101 e 3,1%). C’è stato un crollo dei malati, 421 unità in meno in sette giorni e dei ricoverati (-123).  Meno anche i posti occupati in terapia intensiva (12, allo stato attuale, -5). I guariti sono stati ben 481, record assoluto. Nove i decessi, sempre troppi ma anche questo è un dato in calo.

Tutte le province hanno registrato il segno “meno” dei casi attualmente positivi in settimana, tranne Ragusa che segna uno “0”. Unico lato“negativo”, se così si può dire, il numero dei tamponi, non il minore in assoluto ma certamente quantitativamente un passo in dietro: poco più di 13500 esami tra il 9 e il 16 maggio, quasi 17000 tra il 2 e il 9 maggio. Un dato, questo, che colloca la Sicilia in fondo alla classifica in Italia.

Nella settimana tra il 2 e il 9 maggio, i nuovi contagi erano passati da 3212 a 3313, con una crescita del 3,1%, la metà rispetto alla stima precedente. Nella settimana dal 25 aprile al 2 maggio, c’era stata una crescita dei casi di coronavirus del 6,3%, da 3020 a 3213, dunque 193 contagiati in più. Dal 18 aprile al 25 aprile erano stati 348, con +13%. Dal 3 al 10 aprile l'aumento era stato di 432 unità (da 1932 a 2364), con una percentuale del 22%. Esattamente la metà di quanto avvenuto la settimana prima (44%) e nulla in confronto a quanto avvenuto dal 21 al 28 marzo, quando si era arrivati ad un preoccupante +177%.

Tornando all’indice di contagio Rt, ossia quante persone vengono infettate da un malato, si conferma variabile in tutte le Regioni, rimanendo come media nazionale ben sotto l’1. Quella con l’indice peggiore (ma è solo un indicatore statistico, altra cosa sono i trend di crescita e i numeri assoluti) è l’Umbria, unica con Rt sopra 1, per l’esattezza 1,23. L’indice migliore invece è in Sardegna, con un Rt di appena 0,24. La Lombardia, «osservata speciale», ha un indice di 0,62, superata dal Lazio (0,74) e dal Friuli Venezia Giulia (0,86), mentre fa meglio il Piemonte con 0,58 e soprattutto il Veneto con 0,41.

Ecco il quadro completo dell’indice Rt per ciascuna Regione: Abruzzo 0,45, Basilicata 0,27, Calabria 0,34, Campania 0,58, Emilia Romagna 0,6, Friuli Venezia Giulia 0,86, Lazio 0,74, Liguria 0,48, Lombardia 0,62, Marche 0,55, Molise 0,34, Piemonte 0,58, Bolzano 0,56, Trento 0,75, Puglia 0,72, Sardegna 0,24, Sicilia 0,54, Toscana 0,39, Umbria 1,23, Valle d’Aosta 0,38, Veneto 0,41

La questione tamponi è una delle più complicate di questa maledetta epidemia di coronavirus. Le Regioni continuano a differenziarsi in termini di strategia di ricerca del Covid-19 attraverso i tamponi, anche se il trend nazionale è in crescita: rispetto alla settimana scorsa in Italia il tasso per 100.000 abitanti è passato da 6,52 a 7,07. Il tasso settimanale più basso si registra in Sicilia (è di 2,74 tamponi per mille abitanti nell’ultima settimana). Non vuol dire che in assoluto non si facciano tamponi o che se ne facciano pochi, ma un calo rispetto a qualche settimana fa c'è stato. Pochi casi da controllare e poche persone sintomatiche? Probabile, possibile. La risposta arriverà nei prossimi giorni.

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