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Coronavirus in Italia: scendono ancora contagi e ricoveri, in netto aumento ai guariti

Borrelli

Sono complessivamente 98.273 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.396. Giovedì l'incremento era stato di 1.615. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile. Sono 30.455 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.985 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 1.979. Sono 18.849 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 570. Giovedì l'aumento era stato di 610. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

"Il quadro conferma lo scenario dei giorni scorsi e ci dà indicazioni di efficacia delle misure. I segnali positivi non devono farci abbassare però la guardia. Le azioni intraprese sono importanti ma non dobbiamo illuderci che la situazione si risolva. Le misure sono essenziali per mantenere la curva, quando sarà scesa,sotto la soglia di 1 per i contagi", ha aggiunto Brusaferro.

Anche nelle regioni del Sud i numeri "sia pure contenuti, sono in calo", ha detto Brusaferro, secondo il quale, tuttavia, le  misure, anche in vista della fase 2, dovranno mantenere una scala nazionale, perché le zone del Paese oggi bianche perché non hanno casi, possono diventare rapidamente rosso intenso".

«In base ai dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) è confermato che la comorbidità, ossia avere più malattie insieme, interessa il 63% deceduti, che aveva tre o più patologie. Quindi se siete in questa situazione state molto attenti e seguire le terapie e i programmi dati dal vostro medico». Lo ha detto Roberto Bernabei del Comitato tecnico scientifico (Cts), esperto di geriatria, in conferenza stampa alla Protezione civile. «Le strutture sul territorio - e su questo il ministro della Salute è molto determinato - vanno potenziate - ha proseguito il presidente dell’Associazione Italia Longeva -: in particolare l’assistenza domiciliare, le
Rsa, le cure palliative, l’hospice, le riabilitazioni. Al momento l’assistenza domiciliare è molto bassa».

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