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Rette a rischio, appello delle scuole paritarie di Palermo: "Aiutateci, rischiamo di chiudere"

Asilo nido

L'emergenza coronavirus non risparmia le scuole paritarie in tutta Italia. I genitori, messi a dura prova da chiusure di attività commerciali, aziende e crisi economica generale che li sta investendo, si trovano in grandi difficoltà sia dal punto di vista logistico che di liquidità e così monta la protesta: c'è chi non vuole pagare le rette per servizi non resi e chi invece vuole pagare limitatamente alla didattica a distanza loro fornita.

Una situazione che ha ripercussioni sulle scuole private e paritarie di tutta Italia. Problemi anche a Palermo dove alcuni istituti di infanzia e primaria hanno deciso di rivolgersi al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e all'assessore all'assessore alla Scuola, Giovanna Marano.

Nelle ultime ore i due rappresentanti dell'amministrazione comunale sono stati inondati da lettere da parte di scuole palermitane private e paritarie che chiedono un aiuto. Una situazione, quella che si è venuta a creare, che, come dichiarano nella nota, rischia di mandare al collasso un intero sistema, con 1.300 lavoratori seriamente a rischio.

Anche alla nostra redazione ([email protected]) sono arrivate le lettere dei dirigenti scolastici che hanno deciso di appellarsi alle istituzioni e chiedono certezze anche sull'erogazione dei fondi alle sezioni primavera 2018/2019 e sui fondi 2018/2019 dei bambini di disagiate condizione economica e diversamente abili che giacciono nelle casse comunali da un anno. A scrivere le lettere sono stati gli Istituti: Batti le manine, Il grande albero Jungle School, Cappuccetto rosso, Antony School, Apogeo, L'Isola che non c'è, Asam, Il quadrifoglio, Gli Amici di Maddy, Istituto Internazionale Montessori, Segni Parlanti, Edu-Infanzia, La primavera di Malalà, Arcadia, Club dei piccoli, Bimbi Club, Il bosco dei cento acri, Istituto Piccoli Passi, La Rondinella, New College Villa Barbera, Dimensione bimbo, Nico e Nica College, Engel School, Il Piccolo Principe, La Sirenetta, Pigreco, Il mondo di Mirò, Disneyland College, Zerolandia, Gli allegri folletti, San Vincenzo, Happy Garden e Happy Babies' College, Garden's Baby, Istituto Fiaba, Collegio di Maria al Capo, il Biricoccolo, Lilliput, Giovanni Paolo II, L'Arca di Noè, Le apine laboriose, Tour College Kids, Cuore Immacolato di Maria, Koinè e Angolo verde officina fantastica.

LA LETTERA

"Signor Sindaco, Signora Assessora alla scuola, ci saremmo aspettati un aiuto, qualche gesto concreto, fiduciosi delle promesse ricevute. Avremmo voluto che il Comune di Palermo avesse adempiuto a quanto di spettanza delle scuole paritarie e degli asili nido convenzionati, da parecchio tempo in difficile elaborazione da parte degli uffici comunali. Purtroppo dal Comune di Palermo ci dicono: che le fatture dei servizi di marzo e degli ulteriori periodi di sospensione didattica non verranno pagate, che dobbiamo restituire ai genitori le rette, che i fondi di gestione 2017 ex D.Lgs. 65/2017 non possono essere erogati perché non si riesce ad uscire da oltre un anno dall’impasse burocratico, che non ci sono tempi certi all’erogazione dei fondi alle sezioni primavera 2018/2019, che i fondi 2018/2019 dei bambini di disagiate condizione economica e diversamente abili giacciono nelle casse comunali da un anno, che i rimborsi alle famiglie per le rette di frequenza 2017 ex D.Lgs. 65 inspiegabilmente non arrivano. Vi comunichiamo inoltre che sono moltissimi i Comuni in Italia che stanno aiutando gli Enti del Terzo Settore che gestiscono i servizi educativi, scolastici e sociali nei loro territori, perché essi rappresentano un patrimonio sociale a cui non è possibile rinunciare. Noi asili e scuole di Palermo, malgrado solleciti e promesse, ci aspettavamo un aiuto, ci aspettavano di ricevere urgentemente le risorse a noi destinate stabilite per legge. Probabilmente tantissime scuole e molti asili a settembre non riapriranno, e molti dei nostri 1.300 lavoratori perderanno il lavoro… ma Palermo con suoi bambini e le sue famiglie sarà ancora più povera. Le scuole e i cittadini di Palermo traditi dalle proprie istituzioni Vi augurano buona Pasqua".

Una polveriera, dunque, pronta ad esplodere. Tra i primi a sostenere la decisione dei genitori di non pagare le rette era stato il Codacons, che aveva predisposto un apposito modulo per chiederne il rimborso e una reazione c'è stata anche da parte delle forze politiche.

Lega e Forza Italia hanno presentato emendamenti al decreto legge ‘Cura Italia’, così come Italia Viva, attraverso un suo deputato, Gabriele Toccafondi, capogruppo del partito renziano in Commissione Cultura alla Camera.

C'è chi prevede "uno sgravio o la detrazione totale delle rette pagate durante l’anno, con un aiuto ai gestori che rischiano di non poter sostenere i costi che in una scuola sono principalmente quelli per gli insegnanti", come Toccafondi e chi, come il senatore Mario Pittoni (Lega), presidente della commissione Cultura a palazzo Madama, che ritiene come "quanto pagato per il doposcuola, la mensa ed eventuali altri servizi accessori non erogati dalle scuole paritarie nell’anno scolastico 2019/2020 va restituito o, a scelta delle famiglie, scontato dai pagamenti per l’anno prossimo; lo Stato provvede a rimborsare gli istituti interessati, in grave difficoltà".

I genitori, dunque, pagherebbero solo il servizio offerto ma le scuole dal canto loro chiedono un aiuto allo Stato e al Comune affinchè possano continuare a sopravvivere.

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