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"Fine contratto Anas", lavoratori siciliani bloccati in Sardegna per le norme anti coronavirus

Quaranta lavoratori di diverse regioni italiane assunti a tempo determinato dall’Anas per la vigilanza e la manutenzione delle strade della Sardegna sono bloccati nell’isola: non gli è stato infatti rinnovato il contratto che scadeva a marzo e non possono rientrare nelle regioni di residenza a causa dell’emergenza coronavirus. Tra questi ci sono anche siciliani, oltre che gente proveniente dalla Calabria, dalla Campania e dall'Abruzzo.

La denuncia è del segretario generale della Fit Cgil sarda, Valerio Zoccheddu, che parla di operai "sequestrati" e chiede l’intervento della prefettura di Oristano. "Nella riunione del marzo 2019 - ricostruisce il sindacalista - la direzione regionale dell’Anas certificava la carenza del personale addetto all’esercizio della vigilanza e manutenzione delle strade in Sardegna per oltre 200 unità, a gennaio 2020, per sopperire all’emergenza invernale sono stati assunti 40 operatori a tempo determinato per 3 mesi con scadenza al 31 marzo 2020. Nonostante le sollecitazioni dei sindacati nazionali, e disconoscendo una richiesta del suo direttore regionale, che in una missiva alla direzione centrale, sottolineando l’ulteriore aggravamento della carenza di personale su strada per i pensionamenti in quota 100, chiedeva di confermare i 40 addetti, in una riunione che si è svolta ieri a Roma è stato confermato il rifiuto di prorogare la scadenza dei contratti".

Zoccheddu chiede che qualcuno si assuma la responsabilità dei 40 lavoratori, tutti di provenienza da altre regioni, (14 dalla Calabria, e i rimanenti Campania , Abruzzo e Sicilia), rimasti senza lavoro e senza possibilità di rientrare a casa loro perchè le loro regioni hanno chiuso l’accesso. AGI

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