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Coronavirus, contagi stabili in Italia: "Pochi reagenti in Sicilia? Tavolo tecnico per produrli"

Angelo Borrelli

Sono in totale 105.792 le persone finora risultate positive al coronavirus in Italia. Attualmente sono 77.635 le persone positive, con un incremento di 2107 rispetto a ieri (+1648). I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.192: 4.023 sono in terapia intensiva con un calo rispetto ai giorni precedenti, mentre 45.420 sono in isolamento domiciliare fiduciario.

Le persone guarite in totale sono 15729, 1109 in più rispetto a ieri. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 1.590.I deceduti sono 12.428, 837 in più rispetto a ieri quando sono stati registrati 812 decessi. I dati sono stati riferiti dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli durante il punto stampa di oggi.

"C'è una diminuzione dell'incremento dei ricoverati, da 1.276 il 26 marzo a 409 ieri a 397 oggi; in terapia intensiva l'incremento giornaliero era 120 il 26 marzo, è di 42 oggi. E' una fotografia generale del sistema sanitario che fa fronte a questi numeri, in via di contenimento", ha detto Roberto Bernabei del Comitato tecnico scientifico (Cts) in conferenza stampa alla Protezione civile.

"Quando iniziare a riaprire l'Italia? - ha aggiunto - Questo è un argomento su cui il Comitato tecnico ha iniziato a lavorare da ieri su sollecitazione del ministro della Salute, ci lavoriamo per dire cose semplici, efficaci e che abbiano senso. Abbiamo appena cominciato".

"Oggi ho invitato il Ministero della Salute ad organizzare un tavolo tecnico per individuare delle soluzioni per la produzione dei reagenti così come hanno fatto altre regioni. È una delle esigenze che stiamo andando a soddisfare e che necessita di un coordinamento a livello nazionale - ha spiegato Angelo Borrelli in conferenza stampa -. Per quanto riguarda i numeri al Sud, ci auguriamo che con dei corretti comportamenti possano essere mantenuti. In Sicilia ci sono una serie di attività di assistenza alla popolazione e di misure messe in campo. Qualora la Sicilia dovesse avere bisogno, noi della Protezione nazionale siamo pronti a dare il supporto con personale medico e strumentazioni in aggiunta a quello che si sta acquisendo e tutto quello che potrà essere necessario".

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