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Coronavirus in Italia, trend stabile ma calano le vittime: "Le misure funzionano, non mollare"

Angelo Borrelli

Sono in totale 97.689 le persone in Italia risultate positive al coronavirus finora. Attualmente sono 73.880 le persone positive, con un incremento di 3.815 rispetto a ieri. Le persone guarite in totale sono 13030, 646 in più rispetto a ieri.

I deceduti sono 10.779, 756 in più rispetto a ieri, dato però che risulta in calo: ieri sono stati registrati 889 decessi e il giorno prima ancora 969. Il numero sarà comunque confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso. A riferirlo il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso del punto stampa di oggi.

Come ha confermato infatti lo pneumologo e membro del Comitato tecnico scientifico Luca Richeldi in conferenza stampa, negli ultimi 3 giorni si è verificato un calo sia del numero delle vittime sia dei ricoveri in terapia intensiva, «grandi cambiamenti nell’ordine del 10-15%» che dipendono dalle «misure messe in atto» e da un «sistema sanitario che sta rispondendo». «Non dobbiamo fermarci ai numeri - ha aggiunto - ma sono dati che devono far riflettere e ci incoraggiano nel messaggio che con i nostri comportamenti salviamo delle vite».

«Mi associo all’importante messaggio del ministro Speranza, i dati sono un motivo per continuare a comportarci così, ma anche ad essere più stretti. Visti risultati dobbiamo essere ancora più convinti nel rispetto delle misure. La battaglia è molto lunga - ha aggiunto -, non dobbiamo abbassare la guardia. In particolare il calo dei deceduti e dei ricoveri in terapie intensive danno dati solidi e concreti che si riflettono sulla vita dei cittadini».

«I dispositivi di protezione individuale sono una base indispensabile per la protezione degli operatori, ma nelle ultime settimane gli ospedali si sono dotati anche di percorsi dedicati. Non ci aspettavamo così tanti malati e il virus ci ha trovato sguarniti negli ospedali, ora ci sono percorsi pre definiti per i pazienti Covid - ha concluso -. Percorsi e procedure sono importanti quanto i dispositivi».

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