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Nuova stretta anti-coronavirus, da tabaccai a edicole: le attività che restano aperte

Le nuove misure restrittive annunciate ieri sera dal premier Giuseppe Conte scatteranno da lunedì 23. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi.

Il provvedimento vedrà la luce solo fra qualche ora ma già circola, in ambienti governativi, una lista provvisoria delle attività che verranno sospese e di quelle che, invece, sono risparmiate dal Dpcm che sarà in vigore fino al 3 aprile. Chiudono tutte le «attività non necessarie», per lo più le fabbriche. «Al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in modalità smart working e attività produttive rilevanti per il Paese - ha detto Conte -. Riduciamo il motore produttivo dell’Italia, ma non lo arrestiamo».

Quali sono quindi le attività essenziali che resteranno aperte? Alcune erano state indicate dallo stesso Conte nella diretta Facebook, ossia supermercati e negozi di generi alimentari di prima necessità. farmacie, servizi bancari, postali, assicurativi e i trasporti.

Nel dettaglio:

Nell’ambito delle aziende restano attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Netta, invece, la riduzione delle attività legate alla Pa: restano di fatto aperte gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione.

Continuano a operare, inoltre, edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione. La lista, provvisoria, delle attività che resteranno aperte conta circa una settantina di voci. La ratio è quella indicata dallo stesso Conte: «rallentiamo il motore dell’Italia ma non lo fermiamo».

Restano attive l’industria delle bevande, le industrie alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l'industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere.

Proseguono anche le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. E, come attività legate ai servizi essenziali, restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti. Questi ultimi, infatti, saranno assicurati anche da lunedì.

Il Dpcm che il governo sta limando non includerà il trasporto ferroviario di passeggeri (interurbano), il trasporto ferroviario di merci, il trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo.

Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Non dovrebbero essere intaccati dal provvedimento neanche i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche.

Nell’ambito della pubblica amministrazione restano «in vita» l’assicurazione sociale obbligatoria, i servizi legati alla difesa e, chiaramente, l’assistenza sanitaria. Esclusi, infine, i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale.

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