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Coronavirus, Razza: "Tamponi anche ai familiari dei 35mila tornati dal Nord"

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha illustrato a Palazzo dei Normanni, le misure assunte dal governo Musumeci per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Nell’aula, presieduta da Gianfranco Miccichè, erano presenti, a parte il componente del governo, i capigruppo di maggioranza e opposizione, i membri del Consiglio di presidenza e i componenti della commissione Sanità dell’Ars.

"Nella notte sono arrivate le mascherine che ci ha fornito la protezione civile", ha annunciato Razza all'Ars che ha precisato che "è stato assicurato un rifornimento costante. La giunta ha autorizzato una grande commessa e ci ha confortato la disponibilità del nostro sistema produttivo a sostenere il fabbisogno".

"Il nostro sistema artigianale e imprenditoriale si sta mettendo a disposizione della comunità ed è questa la cosa che più voglio mettere in luce. Abbiamo un dovere, però, dire a chi sta riconvertendo il proprio asset industriale di non fermarsi dopo che finisca l'emergenza Coronavirus. E vogliamo rassicurare queste imprese che hanno convertito le loro produzioni, che non saranno lasciate sole dopo la conclusione di questa vicenda".

L'assessore Razza ha poi dichiarato che i posti letto di terapia intensiva che la Regione siciliana deve attivare, per fronteggiare un possibile picco di contagi del Coronavirus, sono 650. Attualmente, però, la disponibilità è di 120 posti letto in tutta la Regione.

Razza ha comunicato che ad oggi sono impegnati 28 posti letto "ma oggi registriamo un lieve miglioramento. Applicando il peggiore moltiplicatore possibile la dotazione di posti letto già disponibili oggi consente alla Regione di non trovarsi alla situazione di asfissia - spiega Razza -. L’11 di marzo è partito dalla Regione siciliana la richiesta di fabbisogno aggiuntivo per raggiungere il livello di 650 posti letto di terapia intensiva".

Poi, in merito all'arrivo in Sicilia di isolani che si trovavano nel Nord Italia, Razza ha precisato che "la Regione siciliana ha voluto porre un freno e ha chiesto a tutti i cittadini siciliani di registrarsi in Sicilia. Prima finalità era potere censire e rappresentare al governo centrale come il fenomeno fosse assai cospicuo. La registrazione ha consentito di essere tale. Nella prima settimana circa 8 mila rientri dalla sola provincia di Milano".

"Stiamo lavorando per valutare la possibilità di allargare il campionamento a test con il tampone o con altri strumenti a questa popolazione che è rientrata - ha spiegato Razza - non ha senso farlo nell’immediatezza ma a sette o 14 giorni dal loro rientro in Sicilia, in maniera da isolare una platea potenzialmente asintomatica. Potremmo richiedere a questi soggetti di aderire a un protocollo che riguardi anche i propri familiari, il documento è in elaborazione con linee guida dell’isolamento domiciliare". Sono 35mila, secondo quanto riferito da Razza, i siciliani registrati sulla piattaforma.

E sono quattrocento i medici che hanno risposto al bando della provincia di Messina e oltre 600 infermieri al bando della Asp di Palermo per assumere personale sanitario per sei mesi per affrontare l’emergenza Coronavirus. Queste assunzioni, ha aggiunto, "non devono servire per formare altra sacca di precariato".

"Continuerò a lavorare a stretto contatto con le forze politiche, gli amministratori locali che ringrazio perchè quando più forte è stata l'emergenza e la produzione e distribuzione dei materiali sanitari - ha detto in conclusione - c'è stato un clima di massima collaborazione".

Alcuni assistenti parlamentari presenti a sala d’Ercole hanno indossato le mascherine. Alla fine della relazione del governo, la seduta è stata sospesa per venti minuti in modo che i gruppi parlamentari possano redigere eventuali mozioni.

E oggi il governatore Nello Musumeci è intervenuto a La7 ribadendo quanto detto fino ad oggi. "Non stiamo girando un film, non siamo sul set a interpretare una parte - ha detto. Siamo al centro della più insidiosa epidemia che l’umanità abbia conosciuto negli ultimi 100 anni. Dobbiamo necessariamente convincerci che il nemico, in questo momento, è molto più forte di noi. E per poterlo combattere non abbiamo armi sufficienti. E allora statevi a casa. Lo dico in siciliano: 'stativi a casa, non vi muvitì'".

"Tra qualche ora anche gli arrivi di persone sullo Stretto di Messina saranno limitati a motivi gravi e giustificati e a persone autorizzate - ha aggiunto -. In Sicilia sono già rientrate 33mila persone, un numero enorme. Lo prevedevano e io avevo lanciato l’allarme ai primi del mese di marzo, rischiando il linciaggio. Oggi purtroppo i fatti mi hanno dato ragione".

"Gli oltre 30mila cittadini rientrati in Sicilia si sono 'autodichiarati' - ha aggiunto - ma non sappiamo quanto di loro siano in buone condizioni di salute, né quanti sono conduttori del virus, quale ambiente hanno trovato".

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