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L'appello del Papa: "No a guerre, teniamo accesi il dialogo e l'autocontrollo"

«In tante parti del mondo si sente la terribile aria di tensioni. La guerra porta solo morte e distruzione. Chiamo tutte le parti a mantenere accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo, e a scongiurare l’ombra dell’inimicizia». È l’appello di papa Francesco all’Angelus di oggi. «Preghiamo in silenzio perché il Signore ci dia questa grazia», ha aggiunto il Pontefice.

«In questa prima domenica dell’anno rinnovo a tutti gli auguri di serenità e di pace nel Signore. Nei momenti lieti e in quelli difficili, affidiamoci a Lui, che è nostra speranza!», ha aggiunto Francesco al termine dell’Angelus. «Ricordo anche l’impegno che ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace: 'La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica'. Con la grazia di Dio, potremo metterlo in pratica», ha aggiunto.

«Mentre continuiamo a contemplare il segno mirabile del Presepe, la liturgia odierna ci dice che il Vangelo di Cristo non è una favola, non è un mito, un racconto edificante, no: il Vangelo di Cristo è la piena rivelazione del disegno di Dio, del disegno di Dio sull'uomo e sul mondo».

«È un messaggio nello stesso tempo semplice e grandioso - ha sottolineato -, che ci spinge a domandarci: quale progetto concreto ha posto in me il Signore, attualizzando ancora la sua nascita in mezzo a noi?. Ecco il significato del Natale - ha quindi proseguito -. Se il Signore continua a venire in mezzo a noi, se continua a farci dono della sua Parola, è perché ciascuno di noi possa rispondere a questa chiamata: diventare santi nell’amore».

Secondo il Pontefice, «la santità è appartenenza a Dio, è comunione con Lui, trasparenza della sua bontà infinita». Perciò, «chi accoglie in sé la santità come dono di grazia, non può non tradurla in azione concreta nel quotidiano», «nell’incontro con gli altri. E questa carità, questa misericordia verso il prossimo - ha aggiunto Francesco -, riflesso dell’amore di Dio, al tempo stesso purifica il nostro cuore e ci dispone al perdono».

 

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