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Raccolta differenziata in aumento in Sicilia, ma Palermo resta indietro

La raccolta differenziata è in aumento in Sicilia, ma Palermo si rivela fanalino di coda: ultima provincia col 19,93%. La prima, sempre a livello provinciale, è Caltanissetta che supera il 43%. Sono i dati emersi dal «Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019» curato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera.

Su base provinciale, segue Agrigento col 40,52%, Trapani col 38,45%, Enna col 36,89 %, Ragusa col 33,78%, Catania col 30,31%, Messina col 28,72 %, Siracusa col 26,18% e infine, ultima, come detto, Palermo.

A livello comunale, le città in cui si nota un maggior incremento della differenziata sono il comune di Ragusa, che passa da una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti del 18,14 del 2017 al 39,97 del 2018, Caltanissetta dal 15,26 al 32,09, Enna dallo 0,42 al 38,91, Agrigento dall’8,09 al 55,19.

Seguono Catania, dove si passa dall’8,70% al 7,72% , Trapani dal 14,32% al 15,85%, Palermo dal 13,83% al 10,48%, a Siracusa dall’8,05% al 17,99%, a Messina dal 14, 23% al 17,88%.

Complessivamente nella Regione la differenziata passa dal 21,72% del 2017 al 29,53% del 2018. Nel 2010 era del 9,44%.

Il sindaco Leoluca Orlando sottolinea che "sia pure con un miglioramento inferiore alle attese, aumenta il dato sulla raccolta differenziata e siamo certi aumenterà ulteriormente nel 2019 grazie alle tante iniziative messe in campo.
Resta il dato preoccupante sul fenomeno dell'abbandono degli ingombranti, sul quale abbiamo già segnalato e denunciato anomalie tali da far sospettare l'esistenza di un'organizzazione ben rodata. Infine non si può non sottolineare il dato, finalmente messo nero su bianco in modo ufficiale, che vede Palermo continua ad essere la quinta città, tra i capoluogo di Regione, con la tariffa Tari più bassa".

Per l'assessore all'Ambiente, Giusto Catania il “ Rapporto sui rifiuti urbani 2019, pubblicato da Ispra, evidenzia la necessità di una strategia nazionale sui rifiuti, perchè le città non possono farsi carico in via esclusiva di una problematica cosi complessa, in particolare per le città del Mezzogiorno dove serve maggiore attenzione. L’aumento della produzione nazionale di rifiuti urbani rappresenta un campanello d’allarme. In Sicilia il dato sulla raccolta differenziata dimostra che serve immediatamente un grande investimento sugli impianti pubblici. La crescita palermitana del dato di raccolta differenziata (+ 3%) non è consolante poiché siamo ancora lontani da standard accettabili. È necessario analizzare il dato con grande attenzione ed è evidente che a Palermo bisogna intervenire, oltre che sull’aumento della differenziata, soprattutto per ridurre la produzione di rifiuti poiché siamo oltre il dato pro-capite nazionale. Infatti, ogni cittadino palermitano produce circa 100 Kg di rifiuti all’anno in più rispetto alla media nazionale".

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