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Seggiolino anti abbandono non conforme alla legge, caos dispositivo: i rischi per i genitori

Seggiolino sicurezza per bambini in auto

È caos sull’obbligo dei dispositivi anti-abbandono per i seggiolini in auto per bimbi. Come era inevitabile, appena la legge è entrata in vigore c'è stata la corsa ad acquistare il sediolino o il dispositivo a norma di legge ma molti sin sono visti rispondere dai negozianti che: "I sensori arriveranno, bisognerà attendere alcune settimane".

Risposte simili in tutta Italia con i genitori allarmati più dalle possibili multe che dalla mancanza in sè del dispositivo in auto e così c'è chi ha manifestato lamentele sui social o alle case costruttrici ma ci sono due problemi di fondo: nei magazzini dei produttori non ci sono abbastanza dispositivi e il secondo che i produttori di seggiolini auto riconoscono come omologati solo i loro accessori. Quindi, acquistare un sensore anti abbandono di un marchio e montarlo su un seggiolino di un altro marchio può portare al mancato riconoscimento dell’omologazione del seggiolino stesso.

L’allegato alla circolare dice che “nell’interazione con il veicolo o con apposito sistema di ritenuta, il dispositivo non deve in alcun modo alte­rarne le caratteristiche di omologazione”. Ecco che nasce il problema: nessuno dei costruttori si assume la responsabilità d’utilizzo di un prodotto di altri per cui installare un dispositivo universale presente sul mercato rischia di far perdere l’omologazione di sicurezza al seggiolino stesso. Ne consegue che, in caso di incidente, la casa produttrice del seggiolino non risponderebbe perché l’oggetto sarebbe stato modificato rispetto alla forma originale.

Facciamo degli esempi concreti. La Peg Perego spiega che “i dispositivi anti abbandono" Memo Pad "potrebbero interferire con la sicurezza del seggiolino auto in caso di incidente” quindi “non può assumersi alcuna responsabilità relativamente al comportamento del proprio dispositivo anti abbandono con un seggiolino auto di altra marca”.

Stessa cosa per quanto riguarda Inglesina che riconosce pubblicamente, sul proprio sito internet, il prodotto Ally Pad prodotto, l'unico “certificato per Inglesina”. Come a dire che gli altri comprometterebbero la tenuta del seggiolino. Tuttavia anche questa società nega la possibilità di utilizzarlo con altri marchi: “Il cuscino – spiega l’azienda – è utilizzabile su tutti i sistemi di ritenuta (seggiolini auto e culle) Inglesina”. Ovviamente Ally Pad è irreperibile in qualsiasi negozio così come sono introvabili il Memo Pad Peg Perego, così come quello della Bebè confort.

L’errore è lampante e basterebbe un emendamento a un testo relativo al codice della strada per chiarire tutto, ma sul tavolo del ministero dei trasporti non c’è nulla. L'unica cosa alla quale si sta lavorando è un possibile slittamento da 4 a 7 mesi per far partire le multe. Con gli emendamenti al decreto fiscale, collegato alla Manovra, il Pd prova a far slittare le sanzioni fino al 6 marzo mentre il M5S vorrebbe arrivare al 1 giugno 2020. E sulla moratoria ci sarebbe l’ok del ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Si tratta di evitare multe da 81 a 362 euro: per gli oltre 2 milioni di bambini con meno di 4 anni, in Italia saranno disponibili solo 250 mila seggiolini da qui a Natale. E in alcuni casi per ogni bambino potrebbero essere necessari più dispositivi se va in macchina con nonni o zie ad esempio.

Il dispositivo, lo ricordiamo, deve emettere segnali visivi e acustici o visivi e aptici, cioè con vibrazioni, e deve avvisare se ha la batteria scarica.

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