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Terremoto di Amatrice, il Vescovo: "Troppe parole vuote e false"

«Chiediamo perdono, per le parole vuote, false e prive di significato che in questi tre anni abbiamo detto e ascoltato». Non ha fatto sconti monsignor Domenico Pompili, vescovo della diocesi di Rieti, nell’omelia della messa di commemorazione del terzo anniversario della tragedia del terremoto 2016. Un attacco il suo, sottolineato dal fragoroso applauso dell’intero Palazzetto dello sport di Amatrice.

«Più che una visione - ha premesso il monsignore - in questi tre anni sono prevalsi 'punti di vistà diversi, anche a motivo dell’alternarsi di governi, di responsabilità personali, di varia umanità. E la tendenza ogni volta è stata quella di ricominciare daccapo, nel modo esattamente contrario a chi è venuto prima. Ma senza un progetto, cioè senza un respiro lungo non si va da nessuna parte».

«Purtroppo - ha ammesso il capo Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli arrivando nella cittadina laziale - la ricostruzione post-terremoto non procede così speditamente come ci si aspettava, io non mi occupo di ricostruzione ma francamente non riesco a spiegarmi perchè ci siano ancora così poche domande, soprattutto per quanto concerne i danni lievi. Credo che sia il caso di ripensare ai modelli di ricostruzione anche per tutelare il patrimonio edilizio del nostro Paese».

«A tre anni da quella tragedia - ha sottolineato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati - i territori colpiti mostrano ancora i segni lasciati dalla furia della natura e le comunità attendono che il piano di ricostruzione venga attuato in tutte le misure previste. Impegnarsi a restituire prima possibile la dignità e la normalità alle famiglie e a riportare ai borghi l’antica bellezza non è solo un dovere istituzionale ma è anche il modo migliore per onorare il ricordo di chi ha perso la vita in quei giorni drammatici». «Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto distrutte dal terremoto. Una pagina di dolore di un Paese immobile che non riesce ancora a ricostruire», ha scritto su Twitter Mara Carfagna, vice presidente della Camera.

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