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Prete anti migranti nel Frusinate, il vescovo prende le distanze

Predica choc di un prete durante le celebrazioni per la festa di San Rocco. Il parroco di Sora, cittadina del frusinate, don Donato Piacentini, si è scagliato contro i migranti e chi li soccorre. Parole pesanti accolte da reazioni contrastate dai fedeli presenti alla messa, tra contestazioni ma anche qualche applauso. Immediata è stata la
reazione del vescovo della diocesi, monsignor Gerardo Antonazzo, che ha preso le distanze dal prete anti-migranti ribadendo la linea dell’accoglienza.

Linea richiamata anche oggi da Papa Francesco nel messaggio al Meeting di Rimini: «Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie», ha ribadito il pontefice.  La predica di don Piacentini per i fedeli della sua parrocchia di certo non era una novità. Il suo profilo Facebook è in gran parte dedicato proprio a rilanciare i post del ministro dell’Interno Matteo Salvini sull'immigrazione, raccogliendo commenti contrastanti tra loro e alcuni dai toni molto accesi. Qualcuno lo apostrofa anche come «fascista e leghista», qualcun altro gli chiede di togliere la tonaca per il bene della Chiesa.

Tra i post pubblicati dal sacerdote ne spunta anche uno di un anno fa indirizzato al profilo 'Lega - Salvini Premier' in cui il sacerdote chiede «se possibile un recapito cellulare personale» del leader del Carroccio esprimendo tutta la sua "profonda solidarietà» all’operato del ministro Salvini. «Mai mollare!!!!», concludeva il sacerdote nel post. L’omelia sovranista è circolata con un video amatoriale registrato nella piazza della cittadina laziale, dove ieri si teneva la messa per la festa di San Rocco. Don Piacentini si è scagliato contro i migranti e le ong con queste parole: «Vanno a soccorrere persone che hanno telefonini o catenine al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni. Ma quali persecuzioni? Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, la nostra patria. Guardiamo le persone accanto, che hanno bisogno e quante ne ho conosco io, sono tante, tantissime, una marea che si vergognano del loro stato di vita».

Il vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, lo ha subito sconfessato prendendo le distanze da quelle parole pronunciate dall’altare. La diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, in un comunicato ufficiale diffuso oggi, parla di «discutibili scelte personali" ricordando quanto invece sottolineato dallo stesso vescovo nella sua omelia per la festa di San Rocco, ovvero che «uno dei cardini fondamentali» del Vangelo «è la scelta 'prima gli altrì» ribadendo dunque l’impegno per l’accoglienza dei migranti.  Il vescovo ricorda che la diocesi, soprattutto attraverso la Caritas, è «sempre impegnata nell’accoglienza e nel servizio amorevole delle antiche e nuove forme di povertà. Tale accoglienza è stata rivolta in particolare agli immigrati giunti sul nostro territorio, in perfetta collaborazione con la Prefettura di Frosinone, con le istituzioni civili locali, con le associazioni di volontariato impegnate nel processo di integrazione». E dunque «qualunque pensiero in senso contrario espresso da chiunque non esprime la volontà della Chiesa diocesana, si deve addebitare esclusivamente a discutibili scelte personali di ogni singolo soggetto». Scelte che comunque andavano avanti da qualche tempo.  La diocesi torna così nell’occhio del ciclone dopo il caso, due anni fa, di presunti abusi su seminaristi da parte del vescovo; accusa poi risultata infondata. L’anno prima a scuotere la Chiesa locale erano stati gli scandali finanziari dell’ex abate di Montecassino.(ANSA).

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