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Il ragazzo che ha sparato al ladro sedicenne a Monterotondo: "Ho usato la pistola per dissuaderlo"

"Il vantaggio di avere una pistola con me è stato quello di ottenere un effetto dissuasivo. Magari, in un corpo a corpo con tre malviventi poteva finire peggio. Con una pistola mi sono potuto difendere senza neanche arrecare tutti questi danni. Io ho cercato di sparare senza ferirli. A quanto mi hanno detto poi uno sarebbe stato colpito". Sono le parole di Andrea Pulone, il 29enne di Monterotondo che nel tardo pomeriggio di venerdì ha sventato una rapina nella sua abitazione ferendo uno dei rapinatori, ai microfoni de "l'Italia s'è Desta" su Radio Cusano Campus.

Alla domanda su quanti colpi ha esploso il giovane ha risposto: "Non lo sapevo effettivamente. La cosa che mi ha colpito è che il rumore dei colpi, sotto effetto dell’adrenalina, sembrava rumore di miccette. Sono un tiratore sportivo, maneggio armi. Loro sono immediatamente scappati ma non ho visto l’auto con la quale scappavano. Quando se ne sono andati ho capito di aver sventato un rischio enorme. I miei genitori erano in Portogallo, pensavano di poter agire in modo indisturbato".

Poi racconta cosa è avvenuto con maggiore precisione: "Ho sentito dei rumori, sono andato a prendere la pistola in cassaforte. Dopo aver preso la pistola dalla cassaforte sono andato verso la stanza dalla quale provenivano i rumori. Ho sentito una resistenza quando ho provato a spingere questa porta. Ho spinto con forza e mi sono trovato di fronte tre persone. Uno reggeva la porta per non farmi entrare e poi ce ne erano altri due. Me li sono trovati davanti con una spranga di ferro. Ho sparato e loro si sono dati alla fuga. Quando li ho visti il mio primo pensiero - ha aggiunto - è stato per la mia ragazza che si trovava al piano di sopra. Per me è stato un bello spavento".

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