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Formazione, l'inchiesta per frode potrebbe allargarsi. Assessorato: "Enti indagati non accreditati"

Nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte truffe relative ai corsi di formazione professionale promossi dalla Regione Siciliana che ha fatto scattare, da parte della Guardia di Finanza di Palermo, decreti di sequestro nei confronti di 7 persone tra cui Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana, l'Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale ha compiuto degli accertamenti.

Dai controlli interni effettuati, "nessuno degli enti di formazione citati dalla stampa risulta, in atto, fra quelli muniti di accreditamento e pertanto gli stessi mancano del requisito indispensabile per lo svolgimento di attività formative finanziate dallo stesso Assessorato".

Lo afferma in una nota lo stesso assessorato all'Istruzione che fa presente come il Dipartimento, nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra l’Amministrazione regionale e la Guardia di Finanza, ha "chiesto di conoscere, nel rispetto di quanto consentito dalla normativa sul segreto istruttorio, ogni elemento informativo utile a verificare eventuali profili di propria competenza".

Rispetto alle ulteriori notizie che potranno essere eventualmente acquisite, l’Amministrazione fa sapere che garantirà "la massima attenzione ed il rigore necessario".

Le indagini da parte della guardia di finanza avevano permesso di rilevare che varie associazioni riconducibili al politico fossero state destinatarie di numerosi finanziamenti per piani di formazione professionale negli ultimi 15 anni.

L’elaborazione della documentazione acquisita presso vari assessorati della Regione, insieme ai riscontri sul territorio e all’audizione di oltre 50 persone a vario titolo coinvolte nella realizzazione di progetti, ha messo in luce l’esistenza di un’articolata associazione che, dal 2012 ad oggi, avrebbe frodato il bilancio regionale e comunitario attraverso l’utilizzo di documenti falsi, furti di identità ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, avente come unica finalità quella di bypassare i controlli degli enti pubblici per l’ottenimento del contributo economico.

Il lavoro dei finanzieri del gruppo di Palermo non si sta, comunque, esaurendo. L'inchiesta potrebbe allargarsi ad altri progetti, anche ai fondi elargiti con la ex tabella H.

La guardia di finanza sta infatti proseguendo con l'esame di documenti riguardanti ulteriori bandi che avrebbero potuto interessare le associazioni riconducibili all'esponente di Forza Italia.

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