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Il pestaggio del titolare di un pub a Palermo, Addiopizzo: "Vicino all'imprenditore aggredito"

«La scelta di collaborazione di questi imprenditori con l’autorità giudiziaria è doppiamente rilevante poiché proviene da chi si trova a lavorare in un contesto territoriale fortemente pervaso dalla presenza della mafia e dove tutti, estorsori e imprenditori, si conoscono e si possono incontrare quotidianamente. A ciò si aggiunga, quindi, il grande valore che ha la scelta di costituirsi parte civile nei confronti di chi per lungo tempo ti ha chiesto il pizzo e ti ha pesantemente minacciato nello svolgimento del tuo lavoro».

Lo dice il comitato Addiopizzo manifestando solidarietà e vicinanza all’imprenditore Giovanni Caruso picchiato stamane vicino casa. «La vittima dell’ignobile e brutale aggressione - continua - è assistita da Addiopizzo anche in riferimento al difficile ma
coraggioso percorso di denuncia delle estorsioni subite in dieci anni di attività imprenditoriale da soggetti facenti capo alla
famiglia mafiosa del Borgo che due giorni fa sono stati condannati dal Tribunale di Palermo.

La scelta dell’imprenditore vittima dell’aggressione così come di altri operatori economici di collaborare rappresenta oggi uno dei percorsi più significativi espressi da una città troppo spesso disattenta e immobile che non riesce a cogliere le peculiarità e le complessità di vicende tanto importanti e delicate. Queste persone continuano ad essere costantemente seguite dal comitato in raccordo con la magistratura e le forze dell’ordine, perché a Borgovecchio, così come in altre aree critiche della città il percorso è tracciato e non saranno questi ignobili fatti a far arretrare tutti i soggetti coinvolti».

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