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Crollo del ponte Morandi, un mese dopo: Genova ricorda le 43 vittime

Un minuto di silenzio in memoria dele vittime del crollo di ponte Morandi, Genova

Un mese dopo il crollo del ponte Morandi Genova si ferma per rendere omaggio alle 43 persone morte nel disastro. Alle 11,36 con il cielo lacerato dalle sirene delle navi e dai rintocchi delle campane, i genovesi sono scesi in silenzio: i negozi hanno abbassato le saracinesche, taxi e bus hanno spento i motori, la gente in strada si è fermata in raccoglimento.

Con il triplice fischio d’ordinanza, sono state ammainate le bandiere della Repubblica, dell’Europa e di Genova sulla facciata della Regione Liguria e dei palazzi istituzionali genovesi.

«Non sarà la caduta di un ponte a piegare Genova, una città che ha voglia di tornare a correre nel più breve tempo possibile. Oggi in piazza De Ferrari, la piazza delle grandi adunate di quel popolo che ha saputo dire no ai terroristi quando fu ucciso Guido Rossa, ribadiremo a tutti questa volontà» ha detto il governatore Giovanni Toti parlando dalla piazza dove si è svolta la cerimonia in onore delle 43 vittime.

«Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti», scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento sulla Stampa e Secolo XIX a un mese dal disastro: la città «è stata colpita da una tragedia inaccettabile» e «ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza».

Il decreto urgenze è stato «condiviso» dal governo, ha risposto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ad Agorà su Rai3 e «io non mi preoccuperei tanto del nome, ciò che conta non è chi fa ma cosa viene fatto».

Toninelli spiega che il commissario per la ricostruzione dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova sarà nominato, come previsto dal decreto 'urgenze' «entro dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale con un dpcm», quindi è possibile che arrivi «entro 15 giorni».

Il commissario, ha spiegato Toninelli, avrà «tutta una serie di poteri, per la demolizione, la ricostruzione, per l’assegnazione diretta ad una società».
«Il nome del nuovo commissario - ha aggiunto Toninelli - dovrà rappresentare l’intera Liguria ed essere in grado di dare a Genova entro il 2019 un risultato che io penso abbia dello straordinario, cioè un nuovo ponte che ricollega finalmente Genova e tutta l’Italia. Faremo l’impossibile per ricostruire il ponte entro il 2019».
Il ministro ha ricordato anche che attualmente l’area del crollo è «ancora sotto sequestro, per questo c'è l’impressione che non si sia ancora intervenuti, non si può entrare prima dell’incidente probatorio. Appena si potrà entrare in 20 giorni libereremo le ferrovie e potranno anche iniziare a transitare i treni».

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