LUCCA. Le 'bravate' degli studenti a Lucca non restano impunite. Dopo le perquisizioni della polizia, la mattina, sei di loro sono indagati dalla procura minorile di Firenze, nel pomeriggio il consiglio di istituto dell’Itc Carrara ha stabilito le sanzioni per i dileggi, le minacce e le offese in classe al professore di storia e italiano di cui sono circolate nella Rete un video. Così, per tre studenti non ci sarà alcuna ammissione agli scrutini e pertanto la bocciatura è conseguenza 'diretta' e dovranno rifare l’anno scolastico. Invece, per altri due è stata stabilita la sospensione dalle lezioni fino al 19 maggio ma verranno ammessi agli scrutini. La decisione è stata comunicata dal preside Cesare Lazzari al termine di una riunione di quattro ore del consiglio di istituto. Il preside ha spiegato che rispetto alle indicazioni già emerse ieri col consiglio di classe, che optava per cinque bocciature, oggi le posizioni di due ragazzi sono state rivalutate e 'alleggeritè anche perché non erano recidivi rispetto agli altri tre, che in passato erano già stati sospesi per le loro intemperanze. Inoltre, uno dei sospesi, sentito oggi dal consiglio, ha dato alcuni chiarimenti che servono a contestualizzare la vicenda. Comunque sia, per i due 'solò sospesi, Lazzari ha tenuto a precisare che «non hanno avuto un premio: gli alunni che rientrano dovranno sudare sette camicie». Quanto ai tre 'bocciati' il preside Lazzari ha spiegato che "non esistono le condizioni perché potessero sostenere un percorso adeguato di recupero in questo anno scolastico per la particolare gravità, per la reiterazione degli episodi di indisciplina, per la gravità generale di quanto successo, e anche proprio per evitare inutili frustrazioni a queste famiglia e a questi ragazzi che sono ulteriormente esposte. Proprio anche a loro tutela confermiamo la non ammissione agli scrutini". Le sanzioni, è stato anche spiegato, sono state prese alla luce dello statuto degli studenti, della valutazione delle presenze complessive durante l’anno scolastico e nell’ottica di non precludere un possibile recupero del percorso didattico. "Abbiamo superato una collina - ha commentato Lazzari - Ora torniamo a fare i docenti". Se la scuola fa i suoi passi (entro un mese viene valutata anche la situazione del professore vittima del bullismo), proseguono in parallelo le indagini di magistratura minorile e polizia. Al mattino la polizia ha fatto perquisizioni nelle case dove gli indagati vivono coi genitori. Sequestrati i vestiti indossati nei video messi sul web mentre deridono il professore, il casco con cui uno affronta il docente, computer e cellulari. Le accuse sono minaccia e violenza privata ma c'è anche un’ipotesi di tentato furto del tablet dove il professore registra i voti. Nei prossimi giorni potrebbero tenersi gli interrogatori dei 'bulli'.