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Pedopornografia, arrestato in Vaticano ex addetto alla Nunziatura di Washington

CITTA' DEL VATICANO. Si può definire un colpo di scena quello nella vicenda di monsignor Carlo Alberto Capella, l’ex funzionario della Nunziatura di Washington già destinatario di un ordine d’arresto delle autorità canadesi per detenzione e diffusione di ingente materiale pedopornografico e da mesi sotto inchiesta in Vaticano. Stamane Capella, al termine dell’indagine del promotore di giustizia vaticano, è stato sottoposto ad arresto e rinchiuso nella cella della Gendarmeria.

«Questa mattina, su proposta del promotore di giustizia, il giudice istruttore del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha emesso un mandato di cattura a carico di mons. Carlo Alberto Capella. Il provvedimento è stato eseguito dalla Gendarmeria Vaticana», ha comunicato questo pomeriggio la Sala stampa vaticana. «L'imputato è detenuto in una cella della caserma del Corpo della Gendarmeria, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’arresto giunge al termine di un’indagine del promotore di giustizia - è stato spiegato -. Il giudice istruttore ha ordinato il provvedimento sulla base dell’articolo 10, commi 3 e 5, della legge VIII del 2013».

I due commi dell’art. 10, sul reato di pedopornografia, prevedono che «chiunque (...) con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga, trasmette, importa, esporta, offre, vende o detiene per tali fini materiale pedopornografico, ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro duemilacinquecento a euro cinquantamila», e che «la pena è aumentata ove il materiale sia di ingente quantità».

La vicenda di mons. Capella - che ha visto anche la collaborazione delle autorità giudiziarie vaticane e nordamericane - è emersa il 15 settembre scorso quando si è venuto a sapere che il promotore di giustizia vaticano aveva aperto un fascicolo nei confronti del diplomatico in servizio presso la Nunziatura di Washington dopo che il 21 giugno 2017 il Dipartimento degli Stati Uniti aveva notificato il possibile reato. Capella era destinatario di un ordine di arresto da parte delle autorità canadesi, nel quadro di un’inchiesta iniziata con una segnalazione del Centro nazionale di coordinamento contro lo sfruttamento dei bambini del Rcmp (la polizia canadese).

La polizia di Windsor ha accusato Capella di possesso e distribuzione di materiale pedopornografico, scaricato durante un soggiorno che il prete ha fatto in Canada tra il 24 e il 27 dicembre 2016. La diocesi di London, in Ontario, ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di aiuto per l’indagine; assistenza che è stata data, in relazione alle possibili violazioni della legge sulla pornografia infantile fatte da mons. Capella usando un «indirizzo di un computer in una chiesa locale». Il sacerdote indagato, diplomatico d’alto profilo, ex officiale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, era finora ospitato in Vaticano presso il Collegio dei Penitenzieri, già in stato di restrizione in attesa del giudizio. A suo carico ora si profila il processo penale nel tribunale d’Oltretevere.

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