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È morta la 15enne ferita al volto dall'ex compagno della madre

Nel riquadro Nicolina Pacini

ISCHITELLA. Nicolina non ce l'ha fatta. A nemmeno 24 ore dall'aggressione dell'ex compagno della mamma che le ha sparato un colpo di pistola in pieno volto mentre andava a scuola, è morta la quindicenne di Ischitella vittima trasversale della violenza di un uomo che non aveva accettato la fine di una relazione sentimentale. Dopo i disperati tentativi dei medici di tenerla in vita, Nicolina Pacini è morta.

Il suo corpo è stato vegliato dai nonni cui era affidata, prima nel reparto di Rianimazione e poi nell'obitorio degli Ospedali Riuniti di Foggia, a pochi metri dal corpo del suo assassino, Antonio Di Paola, che ieri, dopo averle sparato, è fuggito e si è a sua volta ucciso usando la stessa pistola. La mamma della ragazza, Donatella Rago, è riuscita ad arrivare a Foggia solo nel primo pomeriggio, partendo in treno da Viareggio dove era tornata a vivere da qualche tempo probabilmente per sfuggire all'insistenza, alle pressioni e alle minacce dell'ex compagno. Di Paola aveva così rivolto la sua ossessione sui figli di lei.

La donna ha raccontato di avere più volte messo in guardia anche i suoi genitori dal rischio che l'uomo facesse del male alla ragazza. Donatella Rago è arrivata a Foggia in compagnia del padre di Nicolina, Ezio Pacini, che fa il custode di bagni pubblici a Viareggio: entrambi ammutoliti dal dolore, si sono trattenuti pochi minuti a piangere sul corpo della figlia. Poi, accompagnati e protetti dai carabinieri sono andati in caserma dove la mamma è stata ascoltata e dove ha ribadito i contenuti delle denunce che più volte aveva presentato contro Di Paola.

Il Ministero della giustizia approfondirà la questione per verificare, ha detto il ministro Orlando, se "ci sia stata sufficiente attenzione nella fase in cui si poteva intervenire preventivamente". Quello che emerge finora, tra il detto e non detto dei parenti e le accuse che rimbalzano tra uno e l'altro, è che la tragedia è nata in una situazione di disagio sociale e di disgregazione famigliare e che a farne le spese è stata la parte più vulnerabile, una ragazza di quindici anni, uguale almeno in apparenza a tutte le sue coetanee.

La verità, spiega il presidente del Tribunale per i Minori di Bari Riccardo Greco, che negli anni ha seguito la vicenda famigliare della 15enne, "è che la vera difficoltà nel dare risposte certe a casi come questo è l'individuazione del livello di pericolosità. Questa ragazza è morta per una concatenazione di situazioni non prevedibili, se non che la mamma avesse una relazione con un convivente di questo genere". Una imprevedibilità confermata da uno dei cugini di Donatella Rago che, tra le lacrime dice "tutti in paese sapevano che lui aveva in mente qualcosa, che non accettava questa situazione, ma non si può stare nella testa delle persone, chi poteva immaginare una cosa del genere".

"Quello che è successo è assurdo. Nessuno lo avrebbe mai immaginato - ha detto il parroco della chiesa Santa Maria Maggiore di Ischitella, don Dino Iacovone. Anche per questo il paese è sgomento ed arrabbiato allo stesso tempo. Arrabbiati perché non siamo stati capaci di evitare una tale tragedia". Domani verrà disposta l'autopsia sul corpo della ragazza e, subito dopo si potranno fare i funerali. Il sindaco di Ischitella ha già annunciato che proclamerà una giornata di lutto cittadino. "Qui c'è un paese in lacrime - ha detto il sindaco Carlo Guerra - un paese che soffre per la morte di una ragazza bella, dolce, solare, morta due volte, perché vittima innocente di una relazione complicata".

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