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Livorno, si cercano i 2 dispersi: vertice col ministro Galletti

LIVORNO. Sono riprese all'alba le ricerche delle due persone che ancora risultano disperse dopo il violentissimo nubifragio che si è abbattuto su Livorno nella notte tra sabato e domenica.

Si tratta di una donna, di 34 anni, e di un uomo. Il bilancio ufficiale conferma sei morti. Una settima vittima, che alcuni collegano al nubifragio, in realtà è un uomo deceduto in un frontale non lontano da Livorno, ma l'incidente non è ancora stato collegato al maltempo.

In nottata sulla città è piovuto per circa un'ora poi ha smesso anche se il cielo è coperto di nuvoloni grigi. Alle 12.00 è previsto l'arrivo del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti per un vertice in prefettura. Dal Comune confermano che oltre alla ricerca dei due dispersi la priorità resta quella di liberare le strade dal fango prima possibile.

In poche ore è caduta la pioggia che abitualmente cade in tre mesi, 250 millimetri. Questi i dati che hanno messo in ginocchio Livorno. Un fenomeno "secolare" secondo il Lamma, consorzio partecipato da Regione Toscana e Cnr. "Una situazione imprevedibile", secondo il sindaco Filippo Nogarin (M5S) che ieri, come tutti i suoi colleghi toscani, aveva ricevuto l'allerta dalla Sala operativa della Regione con il codice arancione.

Una allerta, quella arancione, per la situazione meteo che, come hanno ricordato il governatore Enrico Rossi e l'assessore regionale alla protezione civile Federica Fratoni, consente ai sindaci di mettere in atto tutte le misure per prevenire i danni più gravi. "Cosa che è stata fatta nella vicina Pisa", dice ancora l'assessore. Fin da ieri mattina, quando la situazione si stava delineando in tutta la sua drammaticità, anche se ancora non c'erano notizia di vittime, Nogarin ha ripetuto che quanto successo "non era prevedibile e l'allerta rossa era stata diramata in Liguria" ma non riguardava la Toscana, e tanto meno Livorno. Una polemica che per gran parte della giornata è rimasta 'sottotraccia' anche perchè le notizie dei primi morti e dei gravi danni arrivavano alla Sopi, la Sala operativa provinciale integrata, dove presto l'attività è diventata frenetica.

 

Quando nella tarda serata di sabato la pioggia è diventata un nubifragio e le strade, anche quelle del centro, erano già piccoli torrenti, nella zona più a sud (nei quartieri di Ardenza, Collinaia e Montenero) la situazione iniziava a farsi drammatica. "Per me arancione e rosso sono diversi", dice Nogarin dopo il primo vertice con Rossi rispondendo a chi gli chiede perchè non erano stati diramati allarmi ai cittadini.

"I tecnici mi dicono che le differenze tra arancione e rosso sono minime - risponde Rossi -: è rosso per l'ampiezza del fenomeno o se riguarda i fiumi principali", mentre l'arancione riguarda i corsi minori". E, ai giornalisti, il governatore ricorda anche che per i sindaci la Regione su questo ha organizzato "anche dei corsi". "Non è il momento delle polemiche", è la risposta del primo cittadino che intorno alle 10.00 aveva convocato protezione civile e le forze dell'ordine per coordinare le operazioni di soccorso. La macchina dei soccorsi, a quell'ora, fanno notare alcuni consiglieri del Pd, si era già messa in moto spontaneamente e gli stessi cittadini avevano iniziato a spalare garage e scantinati e a tirare fuori le auto dai fossi.

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