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Violenza a Rimini, in quattro stuprano prima una turista e poi un trans

RIMINI. Hanno agito come furie in preda ad alcol, droga ed eccitazione sessuale. Un branco violento di quattro ragazzi prima ha violentato in spiaggia una turista polacca sotto gli occhi dell’amico, poi un transessuale lungo una strada buia nei pressi della Statale a Miramare. Adesso è caccia all’uomo. Secondo il questore Maurizio Improta, si tratta di giovani, probabilmente «reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti». "Hanno agito con disumana violenza, trasformando un momenti di intimità in un incubo. Mi auguro ora che un incubo lo diventi per loro".

La coppia, entrambi 26enni, era in vacanza a Rimini con un gruppo di connazionali dalla Polonia, alloggiati in un hotel di via Padova, e ieri sarebbe stata l’ultima sera di vacanza per i due giovani, aggrediti sulla spiaggia del bagno 130 a Miramare di Rimini. Lei violentata ripetutamente dai quattro, lui aggredito e colpito al capo più volte, lasciato a terra svenuto e sanguinante. Il gruppo polacco proprio questa mattina è ripartito per tornare a casa, ma non i due giovani. Ancora ricoverata lei, dimesso con diversi giorni di prognosi lui.

Quando è stata aggredita, la coppia si era probabilmente appartata da poco per un pò d’intimità sotto le stelle in luogo poco illuminato. Pur avendo a disposizione una stanza d’hotel si erano stesi sui lettini del bagno per scambiarsi effusioni, quando i quattro sono comparsi dal nulla aggredendoli. Non si esclude che fossero stati già notati e che il branco si fosse avvicinato alla coppia per spiare le effusioni. Poi la violenza, la rapina e gli insulti. E’ successo intorno alle 4 e l’allarme è scattato quando alcuni passanti, vedendo la coppia insanguinata e sotto choc camminare sul lungomare, hanno chiamato la polizia. Entrambi sono stati ricoverati, lui è stato dimesso nel pomeriggio dal Pronto Soccorso per essere sentito nuovamente in Questura con l’ausilio di un interprete, lei invece resta in osservazione, in terapia per lo choc e le ferite: in ospedale è stato immediatamente attivato il protocollo sanitario in caso di violenza sessuale e l’assistenza psicologica.

La polizia, che immediatamente ha creato un gruppo di lavoro con il Servizio centrale operativo di Roma, ha sequestrato gli indumenti della ragazza, con particolare riguardo ai pantaloncini corti che indossava al momento dello stupro. Il tutto, compreso i reperti biologici, servirà per tracciare il Dna ed è stato inviato alla Scientifica.

Agli autori dello stupro però quella violenza ripetuta sulla ragazza, le botte non solo a mani nude contro il fidanzato, la rapina con un magro bottino di pochi effetti personali, non sono bastati. Tornati in strada, sempre in quattro a turno hanno violentato anche un transessuale peruviano, lasciandolo poi ferito in strada. Come spesso accade in questi casi, quando i violentatori si muovono in gruppo le tracce che si lasciano alle spalle sono tante. Non c'è logica e non c'è strategia in certi crimini, tanto che la polizia potrebbe avere già in mano diversi elementi utili. Ma gli inquirenti, proprio per questo motivo, usano il massimo riserbo. Già sulle tracce degli autori del doppio stupro, ogni particolare in più potrebbe essere un vantaggio per i criminali.

Intanto l’assessore alla sicurezza del Comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad, si è recato in ospedale per incontrare i ragazzi vittima dell’aggressione e il transessuale. Per loro, l'amministrazione cittadina si è detta disponibile ad ogni forma di supporto e di aiuto. (ANSA).

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