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Modella inglese drogata e rapita a Milano, poi messa all'asta sul web: un arresto

MILANO. Una modella inglese di 20 anni attratta con un’offerta di un servizio fotografico a Milano è stata drogata e rapita dall’11 al 17 luglio. Il suo sequestratore, un polacco dal profilo caratteriale del mitomane, asserendo di far parte del 'Black death group' organizzazione del cosiddetto deep web (l'area oscura e illegale della Rete) che si attribuisce la gestione di gravissimi reati, l’ha messa all’asta con tanto di immagini su internet chiedendo a manager e famiglia 300 mila euro in bitcoin, la moneta digitale, sotto la minaccia di 'venderlà per fini sessuali.

Non avendo ottenuto il riscatto, dopo sette giorni, l’ha liberata portandola - comportamento davvero inusuale - al Consolato britannico del capoluogo dove la polizia attendeva l’uomo e lo ha arrestato.

E’ una storia criminale con ancora molti aspetti non chiariti quella risolta con prontezza e in collegamento con i colleghi anglosassoni dalla Squadra Mobile insieme a Sco, polizia postale e scientifica e il coordinamento della Dda. Lukasz Pawel Herba, residente in Gran Bretagna, 30 anni, incensurato, aveva programmato tutto con cura da mesi. Ha contattato e pagato l’agenzia: la sua vittima è giunta in un albergo del capoluogo lombardo il 10 luglio. La mattina dopo è andata in uno studio fotografico in via Carlo Bianconi in una zona periferica a sud della città: è stata subito narcotizzata, da almeno due persone, con della ketamina, potente stupefacente usato per i cavalli. Sdraiata a terra è stata fotografata. Poi è stata ammanettata anche ai piedi e trasportata, chiusa in un grosso borsone, dentro il bagagliaio di un’auto in una casa isolata in una frazione di Lemie nel Torinese. Herba ha gestito da solo il periodo di prigionia.

Nella settimana l’uomo ha sottoposto la ragazza - che non ha subito violenze sessuali o botte e una volta libera è tornata nel suo Paese - a una forte pressione psicologica tanto da farsi dare, visto che familiari e manager non erano in grado di soddisfare la richiesta di denaro, il nome di tre persone con una teorica disponibilità economica. Ma il malvivente, dopo non aver ottenuto risultati, entrato forse in una sindrome da "rapitore buono», come ha spiegato il dirigente della Mobile Lorenzo Bucossi oggi, in conferenza stampa insieme con il sostituto procuratore Paolo Storari, dopo averla minacciata di morte e averle chiesto comunque di procurargli almeno 50 mila euro, l’ha lasciata al Consolato anche perché - ha affermato un po' maldestramente - essendo madre di una bimba era stata presa per errore in violazione delle 'regole' dell’organizzazione. Le manette ai polsi sono state simultanee. Deve rispondere di sequestro di persona a scopo estorsivo e si stanno cercando i suoi complici.

Molto importante è ritenuto dagli inquirenti chiarire i contorni della vicenda e la vera consistenza del 'Black death group' già al centro di indagini di Europol per ipotetici servizi di traffico d’armi e di droga, sequestri di persone e omicidi su commissione (alcuni volantini con tanto di figure di teschi sono stati ritrovati nell’appartamento dove ha vissuto la modella). Non risulta al momento che nessuno abbia preso parte all’asta anche se le foto sono state certamente diffuse su internet.

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