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Anziano spinto dagli scogli, i due minori confessano: uno stupido scherzo 

Un fermo immagine tratto da un video di sorveglianza

BARI. Uno stupido scherzo finito in tragedia. Uno spintone per gettare in mare due anziani, poi il drammatico epilogo con la morte di uno di loro, il 77enne Giuseppe Dibello.

Oggi è stata la giornata degli interrogatori di convalida dei fermi dei due minorenni, di 15 e 17 anni, accusati di omicidio volontario a scopo di rapina, tentato omicidio e tentata rapina ai danni dell'altro anziano, il 75enne Gesumino Aversa, riuscito a salvarsi.

Dinanzi al gip del Tribunale per i minorenni di Bari Riccardo Leonetti, i due giovanissimi, detenuti nell'istituto Fornelli, hanno ammesso la "ragazzata", come l'hanno definita. Erano andati in spiaggia, Cala Verdegiglio a nord di Monopoli, per prendere il sole, non per rapinare i due anziani incrociati poco prima in una bar della città. Si erano già tolti le scarpe quando hanno visto uno dei due anziani sporgersi dalla scogliera per urinare.

A quel punto uno dei due, il 17enne, che ha confessato di aver agito da solo, ha spinto i due anziani giù dagli scogli. O almeno questa è stata la loro versione di quanto accaduto. Per Dibello non c'è stato nulla da fare. Anche l'autopsia, eseguita oggi dal medico legale Antonio De Donno, ha confermato lievi lesioni provocate dalla caduta e dall'urto sulle rocce e poi la morte per annegamento.

L'anziano amico, soccorso da alcuni ragazzi che erano sulla scogliera poco distante, è fortunatamente sopravvissuto e proprio le sue dichiarazioni hanno indirizzato le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Carla Spagnuolo, verso l'identificazione dei due minorenni e alla ricostruzione dei fatti. Non è ancora chiaro il movente del gesto, ed è per questo che gli accertamenti della magistratura minorile proseguiranno.

Secondo gli inquirenti, il movente dell'aggressione sarebbe stato un tentativo di rapina ma i due ragazzi hanno entrambi negato. Anche quando gli anziani erano ormai finiti in mare e sulla spiaggia c'era la giacca di uno dei due con un portafoglio contenente 650 euro della pensione appena presa, i ragazzi non hanno portato via nulla.

Sono stati visti mentre rovistavano fra gli scogli ma, per quanto dichiarato negli interrogatori, stavano recuperando il proprio telefono cellulare. Dinanzi al gip il 15enne, difeso dall'avvocato Giuseppe Carbonara, ha confermato quanto già emerso dal contenuto delle intercettazioni ambientali captate in caserma quando i due, la notte dopo la tragedia, erano stati convocati come persone informate sui fatti.

Lui c'era, ha detto al giudice, ma a spingere gli anziani sarebbe stato soltanto il suo amico. Versione confermata dal 17enne (difeso dall'avvocato Giuseppe Sardano), che si è addossato ogni responsabilità. Agli atti dell'indagine c'è anche una relazione degli educatori dell'istituto Fornelli con i quali il 17enne ha avuto ieri un colloquio e i cui contenuti sono stati oggi ribaditi nell'interrogatorio.

Il gip si è riservato di decidere sulla convalida dei fermi e depositerà l'eventuale provvedimento cautelare entro oggi.

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