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Ai domiciliari per minacce e calunnia, Basile sospeso dal ruolo di presidente dell'Irfis

PALERMO. Ai domiciliari per istigazione alla corruzione, calunnia, minaccia e violenza privata, Rosario Basile è stato sospeso dal ruolo di presidente dell'Irfis.

Lo ha stabilito l'assemblea dell'Istituto finanziario, controllato dalla Regione. Basile era stato nominato alla guida dell'Irfis nel luglio del 2013 e confermato dal governatore Rosario Crocetta a maggio di quest'anno. Basile, presidente della Ksm, è coinvolto in una inchiesta che riguarda la sua vita privata, ma che colpisce anche alcuni suoi collaboratori.

Nei giorni scorsi Basile si è difeso per oltre due ore davanti al Gip. Ha continuato a ripetere che lui in questa storia è solo una "vittima". Basile ha negato di aver mai minacciato una ex dipendente dell'azienda che sostiene di avere partorito un figlio, frutto della relazione sentimentale con il patron della Ksm. Sarebbe stata quindi la donna - come lo stesso Basile ha denunciato l'anno scorso - a minacciarlo per ottenere del denaro.

Per dimostrare la sua tesi, Basile ha detto di avere le prove che la donna sta mentendo e in particolare un cd sul quale è registrata una telefonata con un politico che avrebbe in passato avuto anche lui una relazione con l'ex dipendente della Ksm.

Nella registrazione che Basile porta ai pm come prova della sua estraneità ai fatti e della malafede della donna, il politico gli racconterebbe di aver saputo dalla donna che lei non è sicura del fatto che il figlio fosse di Basile. "Sono stato io - ha spiegato - a denunciare tutto alla magistratura. Ero vittima di estorsione, come potevo costruire prove false. Ma poi, secondo voi, sono così cretino da mandarmi sms falsi e poi portarli ai carabinieri? Ho sempre collaborato con gli inquirenti e con la magistratura".

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