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Test di Medicina, aumentano gli "idonei": sono negli atenei del Nord i risultati più virtuosi

ROMA. Risultati migliori degli scorsi anni per i test di medicina ed odontoiatria, con gli atenei del Nord con i risultati più virtuosi. In attesa della pubblicazione, il 4 ottobre, delle graduatorie nazionali, con tanto di nome e cognome, il Miur oggi ha pubblicato i risultati anonimi dei voti, con ben 9 novanta, distribuiti più o meno equamente in tutta Italia.

A sostenere la prova di ammissione del 2016, secondo dati Miur, sono stati in 56.537 per un totale di 9.224 posti a disposizione: i candidati sono risultati quasi tutti sufficienti. Ben quasi il 94% dei candidati, infatti, ha raggiunto i 20 punti necessari per risultare idonei e concorrere alla graduatoria nazionale. Un'annata di geni, si chiede Skuola.net. Forse, visto che ben 9 aspiranti matricole hanno totalizzato il massimo punteggio, ben 90 punti. «Risultati così - spiega il sito specializzato - non si vedevano da anni, di sicuro sono ben lontani da quelli del 2015 o del 2014.

Basti pensare che due anni fa, solo il 58,5% ha ottenuto i 20 punti minimi, mentre l'anno scorso addirittura meno della metà dei partecipanti (circa il 48%) ha raggiunto l'idoneità. Panoramica simile per il punteggio massimo ottenuto al test. L'incredibile exploit di quest'anno appare ancora più sbalorditivo se andiamo a guardare il risultato dei »migliori« al test del 2015 o del 2014, fermi rispettivamente a circa 80,9 e 80,5 punti». «Anche il punteggio medio tra gli idonei è salito di molto: parliamo di 48,36 punti contro i 30,86 dello scorso anno e dei 30,27 del 2014. Vogliamo fare un salto indietro, e guardare al 2013? Il primo classificato ha totalizzato 80,9 punti e il risultato medio degli idonei si assestava sui 33,85: perfettamente in linea con i test 2014 e 2015, ma totalmente in controtendenza con quello del 2016». Sui motivi dell'exploit nulla è escluso, ma probabilmente maggiore è stato l'impatto della mancanza nel questionario della cosiddetta «Logica Cambridge», o comunque di tutti quei quiz che portano il marchio del Cambridge Assessment, il grande assente di questa tornata di test di ingresso, spiega il sito: la caratteristica dei quesiti di stampo inglese era proprio - a detta degli esperti - quello della complessità, con testi più lunghi e maggiore necessità di ragionamento. Di sicuro, l'inversione di tendenza non può che avere delle conseguenze. Con un numero così basso di non-idonei, molti avranno diritto a un concorrere in graduatoria, e quindi il testa a testa si giocherà tutto sulla performance: ovviamente molto più alto sarà il punteggio minimo da acquisire per entrare, lo scorso anno calcolato intorno ai 30 punti o poco più (senza contare gli scorrimenti), e che ad oggi possiamo ipotizzare di circa 10 punti superiore.

L'inversione di tendenza che ha reso il test di Medicina meno «impossibile» rispetto agli scorsi anni è stata rilevata fin da subito dai candidati appena usciti dalle aule: da un'indagine di Skuola.net su circa 500 partecipanti al test è emerso che circa il 34% ha trovato molto facile la prova, mentre un ulteriore 42% non ha comunque trovato grosse difficoltà. Tra le materie più difficili, gli studenti avevano indicato Chimica (ritenuta la più difficile dal 34%) e Fisica e Matematica (la parte più complessa per un altro 25%). Tra gli atenei più virtuosi, sicuramente l'Università di Padova, Milano, Bologna e Pavia. Ha svolto in questi atenei del nord, infatti, più della metà dei «secchioni»: 17 (Padova), 15 (Milano), 11 (Bologna) e di nuovo 11 (Pavia) i candidati nelle prime 100 posizioni (dati Miur): la sede della capitale lombarda può vantare poi ben 3 candidati da 90. Tuttavia la media di punteggio più alta tra gli idonei è appannaggio dell'università Udine ed è di 54,55 punti. La più bassa, che si ferma a 40,27, è rilevata invece a Catanzaro.

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