CITTA' DEL VATICANO. Il Papa ha pronunciato la formula di canonizzazione e iscritto nell'albo dei santi madre Teresa di Calcutta, al secolo: Gonxha Agnes Bojaxhiu (1910-1997). Papa Bergoglio ha letto la formula in latino e subito dopo c'è stato un applauso da parte dei fedeli. Subito dopo verranno collocate accanto all'altare le reliquie della nuova santa, che saranno poi incensate dal diacono.
Madre Teresa di Calcutta, ha sottolineato il Papa nella omelia della messa di canonizzazione della piccola-grande suora "si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini, dinanzi ai crimini - ha ripetuto - della povertà creata da loro stessi". "La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali - ha aggiunto - permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri".
"Oggi - ha detto il Papa, scandendo con forza le parole - consegno questa emblematica figura di donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santità!". E poco dopo: "Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre più che l'unico nostro criterio di azione è l'amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione", che porta "speranza a umanità sfiduciata".
"E' stata in tutta la sua vita generosa dispensatrice della misericordia divina", difendendo la vita umana "quella non nata e quella abbandonata e scartata", e la misericordia, - ha detto il Papa nella omelia della messa di canonizzazione - "è stata per lei il 'sale' che dava sapore a ogni sua opera, e la 'luce' che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e sofferenza". Papa Bergoglio, a partire dal messaggio dei profeti, "misericordia voglio, non sacrifici", ha sottolineato come per il cristiano non esista "alternativa alla carità: quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio".
Piazza San Pietro gremita. Grazie all'anticipo dell'apertura dei varchi alle ore 6, "pianificato con l'ordinanza di servizio del Questore Nicolò D'Angelo che ha disciplinato il vasto piano di sicurezza, i fedeli sono potuti entrare senza disagi" ha reso noto la Questura. I controlli sono stati effettuati con metal detector per ogni singola persona che ha avuto accesso nella piazza mentre si sono svolte durante la notte le bonifiche dell'intera area.
Imponente lo schieramento di forze dell'ordine che sta garantendo un afflusso sin qui ordinato e scorrevole alla piazza mentre tutta l'area di San Pietro fino alla fine di via della Conciliazione è transennata. Per la cerimonia si contano circa 100 mila persone, il numero dei biglietti gratuiti distribuiti al Vaticano per l'evento.
Madre Teresa è stata proclama santa a diciannove anni dalla morte e a diciassette dall'inizio del processo canonico: papa Wojtyla ha derogato per lei alla legge della Chiesa, che chiede di attendere cinque anni dalla morte del candidato per iniziare la causa.
IL PROCESSO CANONICO. E' cominciato a livello diocesano il 26 luglio 1999, consentendo allo stesso Giovanni Paolo II, il 19 ottobre del 2003, di proclamare beata la piccola e tenace suora, nata albanese e consacratasi ai più poveri dei poveri di Calcutta. Il miracolo che la Chiesa ritiene avvenuto per intercessione di madre Teresa è laguarigione, che la scienza non riesce a spiegare, verificatasi il 10 settembre 2008, di un ingegnere brasiliano, Marcilio Haddad Andrino, da una grave patologia cerebrale. Con la moglie Fernanda Nascimento Rocha, l'ingegnere ha partecipato ieri in sala stampa vaticana alla presentazione della canonizzazione, raccontando la propria storia.
In coma, Andrino viene portato in sala operatoria per un intervento disperato. La moglie era nella cappella dell'ospedale con un sacerdote e alcuni familiari e dalla sera prima aveva chiesto di pregare perché madre Teresa "curasse" lei stessa il marito. Il chirurgo, uscito mezz'ora prima dalla sala operatoria per un breve rinvio dell'intervento, vi rientra e trova il paziente seduto sul lettino, sveglio e cosciente, che gli domanda: "Cosa ci sto a fare qui?".
La guarigione, verrà certificato poi, fu istantanea e gli "ascessi multipli cerebrali con idrocefalo ostruttivo" semplicemente, e inspiegabilmente, scomparsi. E' uno dei rari casi di miracolo di "primo grado", quello che contempla la risurrezione dalla morte o la cosiddetta "restitutio ad integrum", cioè una guarigione totale che comporti la sanazione degli organi distrutti dalla malattia - mentre la maggior parte dei miracoli accertati dal dicastero vaticano sono di "terzo grado", cioè guarigioni istantanee da malattie per le quali la medicina avrebbe potuto ottenere risultati solo dopo molto tempo.
I coniugi Andrino erano accompagnati dai due figli, nati dopo la guarigione dell'ingegnere: "Madre Teresa - hanno sottolineato sorridendo - non ci ha regalato solo una vita, ma tre". La notizia della guarigione è giunta alla postulazione soltanto nel 2013, il che ha fatto sì che la nuova santa faccia parte del drappello di quelli proclamati nell'anno della misericordia indetto da papa Francesco.
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