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Migranti, soccorsi senza fine nel Canale di Sicilia: cinquemila persone in tre giorni

ROMA. Continuano senza sosta, nel Canale di Sicilia, gli interventi di soccorso a gommoni e barche malandate che salpano dalle coste africane stipate fino all'inverosimile da profughi - tra i quali donne, bambini e tanti adolescenti - che cercano scampo a guerre e miseria entrando in Europa dalla porta mediterranea dell'Italia.

Da venerdì, sono stati circa 5500 i migranti tratti a bordo dalle navi del dispositivo di sicurezza che pattuglia le acque dove i trafficanti di uomini trasportano in mezzo a soprusi e violenze di ogni tipo, il loro carico di disperazione. Non tutti ce la fanno, nonostante i salvataggi. Oggi ci sono state cinque vittime, cinque uomini che alla vista dei soccorsi - insieme ad altri compagni di traversata - si sono gettati a mare, o forse ci sono finiti per le spinte, e sono morti annegati nonostante i tentativi di rianimazione. Storie ordinarie di un esodo costante che sta mettendo in crisi il sistema di accoglienza, già malandato.

Più di 1100 migranti oggi sono stati tratti in salvo  e sono stati trasbordati su due sole navi: Nave Vega con 723 persone più una vittima, con porto ancora da definire, e Topaz Responder con 381 persone e le altre 4 vittime, che probabilmente andrà a Catania. Ieri le persone soccorse sono state 935, venerdì 3400.

«Nel giro di 48 ore sono stati portati in Italia altri cinquemila clandestini dal governo Renzi e dalle operazioni che la sinistra ha concordato a livello internazionale. Si intende andare avanti così ogni giorno?», ha chiesto polemico Maurizio Gasparri di Forza Italia invocando lo stop a quella che definisce una «autoinvasione».

A Corigliano Calabro stamani nave Bettica ha portato a terra 837 migranti, tutti africani, e il sindaco Giuseppe Geraci ha lanciato l'ennesimo allarme sul sovraffollamento e l'insufficienza delle strutture dove collocare il popolo dei 'salvati, soprattutto i minorenni. Nel centro calabrese sono arrivati oggi altri 68 ragazzini, dei quali 53 soli, che si aggiungono ai quasi cento adolescenti senza genitori o parenti ospitati nel centro sportivo.

«È un dramma continuo - ha detto il sindaco Geraci - perchè non abbiamo strutture valide ed idonee per la sistemazione dei minori non accompagnati. È un problema che si pone costantemente. I 90 minori dello sbarco precedente sono ancora nel Palazzetto dello sport. Ho ricevuto la solidarietà dei colleghi dei comuni limitrofi ma non basta perchè servono strutture che al momento non ci sono».

Dalla Calabria alla Sicilia: al porto di Palermo oggi sono sbarcati 650 migranti a bordo della nave della marina militare Dattilo. Provengono da Somalia, Libia Bangladesh, Ghana, Nigeria, Costa D'Avorio, Camerum, Egitto, Congo e Senegal. Sul molo, come ormai di consueto, c'erano anche gli uomini della squadra mobile e della Guardia di Finanza per individuare gli scafisti. In Sardegna, nelle ultime 24 ore, sono arrivati 41 nordafricani in tre 'sbarchi' nel Sulcis. Ai quali si aggiungono tre algerini soccorsi a 80 miglia da Cagliari su un bachino in vetroresina che imbarcava acqua. Un peschereccio ha avvisato la Capitaneria di porto che ha mancato una motovedetta a recuperali.

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