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Scontro fra treni, la rabbia dei parenti: tensione all'istituto di Medicina legale

BARI. Momenti di tensione si sono avuti poco fa all'ingresso dell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari tra alcuni parenti delle vittime dell'incidente ferroviario avvenuto tra Andria e Corato, e il personale del nosocomio che sta dirigendo il flusso delle persone che stamattina sono state chiamate per i riconoscimenti delle salme. Alcuni parenti volevano entrare nell'istituto ma il personale ha chiesto loro di fare entrare solo due congiunti.

"Dobbiamo vedere i nostri cari che sono morti - hanno urlato i parenti spingendo per entrare - dobbiamo stare tutti vicini". A quel punto il personale ha provato a chiudere le porte ma appena una delle ante è stata socchiusa, molte persone hanno urlato "vergogna", e in lacrime hanno detto "non è possibile essere trattati così, abbiamo i nostro morti là dentro". Poco dopo la situazione è tornata alla normalità e le porte sono rimaste aperte.

"Molti parenti hanno reazioni di disperazione, rabbia, ma sopratutto di negazione della realtà". Lo riferisce la psicologa Maria Storelli, del servizio assistenza ai parenti delle vittime dell'incidente ferroviario che questa mattina al Policlinico di Bari stanno riconoscendo i propri cari tra le 22 salme che si trovano attualmente all' Istituto di Medicina legale.

"Molti - spiega - hanno la speranza priva di fondamento che i loro cari siano ancora vivi, e questo comporta la non accettazione della realtà". "Siamo comunque pronti a intervenire per ogni eventualità - prosegue - ogni caso sarà trattato secondo le sue peculiarità". "Siamo in costante contatto con la Croce rossa - conclude - che ci coordina e insieme decidiamo il da farsi".

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