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Yara, parla la testimone: "Da un furgone sentii un grido mozzato"

Una donna di Ambivere, Cinzia Fumagalli, ha deposto stamani nel processo a carico di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio e ha ricordato come, intorno alle 19 del 26 novembre 2010, giorno in cui la tredicenne scomparve, vide davanti a casa sua un furgone chiaro da cui sentì provenire un «grido mozzato a metà»

BERGAMO. Una donna di Ambivere, Cinzia Fumagalli, ha deposto stamani nel processo a carico di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio e ha ricordato come, intorno alle 19 del 26 novembre 2010, giorno in cui la tredicenne scomparve, vide davanti a casa sua un furgone chiaro da cui sentì provenire un «grido mozzato a metà». La donna ha ripercorso le dichiarazioni che fece agli inquirenti il primo dicembre 2010.

«Ho sentito un grido di una persona giovane, non so dire se maschio o femmina, era un grido mozzato a metà». Cinzia Fumagalli ha parlato di un «furgone chiuso, non con la cabina e il cassone». La testimone, citata dalla difesa di Massimo Bossetti, non ha saputo riconoscere il modello del mezzo. Dopo Cinzia Fumagalli, è stato sentito un bibliotecario di Brembate di Sopra, in servizio nella biblioteca in cui Yara era solita prendere libri in prestito.

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