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Palermo tra rifiuti e traffico, Orlando: ma i turisti ci premiano

Il sindaco: «Siamo un modello nel mondo per la mobilità sostenibile e per i diritti dei migranti»

PALERMO. Il sindaco Leoluca Orlando guarda dai balconi di Palazzo delle Aquile la folla di turisti che fa la fila per entrare e se la gode. «Mai come ora la città è attrattiva e seducente. Ancora c’è molto da fare, lo so bene. Ma ormai abbiamo dato una direzione a Palermo, che è quella della competizione turistica internazionale».

Ci spieghi il concetto.

«Mettendo a posto i nostri conti ora siamo in grado di fare scelte, ed esplicitare meglio la visione di città e dettare la linea dello sviluppo. Siamo riusciti a rimettere in sesto il Comune che era sull’orlo del baratro. oggi abbiamo il migliore bilancio da Roma in giù. Le aziende partecipate arrancavano quando ci siamo insediati e due di esse - Gesip e Amia - le abbiamo trovate fallite. Oggi sono tutte in utile di esercizio, compreso l’Amat».

Tecnicamente in utile. Ma avete tagliato servizi e il sistema fa cilecca. L’efficienza di Amat, oggi, è imbarazzante.

«È un’azienda con problemi e difficoltà, è vero. Ma non è fallita e con la gestione del tram che parte entro fine anno si prepara a una sfida nuova. Nel bene o nel male siamo riusciti a tenere in piedi tutta la baracca; paghiamo 18 mila stipendi al mese fra dipendenti diretti e quelli delle società. In questo senso siamo la città più sovietica che esiste perché tutti i servizi locali sono di proprietà pubblica. E lo siamo, sia chiaro, per scelta del mercato. Dietro ogni azienda pubblica c’è il fallimento di un privato: Cassina, Ferruzza, Vaselli, Parisi...».

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